Le
inchieste di Pepè Catricalà
Ausiliario del
traffico
Tutte le inchieste:
La targa
- Rose
Rosse -
Il
rapimento di Gaspare -
Il
Bersagliere -
Ultimo Atto -
Il
Concerto -
La
strada sbagliata -
I
soliti sospetti -
Una settimana con Catricalà
- Il
Collezionista -
Acqua
in bocca -
Il
concorso -
Adoraste es sommo -
Vintage -
Il
Segreto -
Il
ladro di figurine -
Dirotta su Cuneo -
Fuga
di quasi mezzanotte -
Il
libro rosso -
La soppressata maledetta
- La
Ferrari gialla
ROSE ROSSE
Sarà per i colori, per i profumi
o per l’avvicinarsi della bella
stagione, ma il mese di Maggio
mette allegria e serenità al
tempo stesso, forse è per questo
che Catricalà lo considera uno
dei mesi più belli. Soprattutto
quando ti da la possibilità di
gustare un buon caffè al Bar
Atteritano seduto ad un tavolino
all’aperto parlando del più e
del meno con l’amico Raffaele.
Anche se il più e il meno, in
realtà, vuol dire: donne e
calcio! Su questi argomenti,
Raffaele Atteritano, è un vero
esperto, del resto di cosa si
può parlare in un Bar
frequentato per lo più da
uomini? Il barista, si sa, è
come il confessore: ascolta,
sorride, annuisce, fa facce di
circostanza e, quando serve,
dispensa consigli; quello di
Atteritano è sempre lo stesso:
cchiù pilu! Parafrasando lo
slogan di Cetto Laqualunque,
personaggio di Antonio Albanese,
che prende in giro i politici
calabresi, avvicinandosi spesso
alla realtà.
Proprio sorseggiando il caffè,
Catricalà notò un signore sui
sessanta, distinto, elegante,
baffi sottili e ben curati con
in mano un bellissimo mazzo di
rose rosse, passare proprio
davanti a lui. Incuriosito
chiese a Raffaele se lo
conoscesse.
“Certo che lo conosco!” – con un
tono che voleva dire: che
domande? Io so tutto di tutti! –
“è il Dott. Zaccarin, veneto,
sposato con Teresa Procopio,
trasferitosi qui da Roma, dopo
essere andato in pensione.”
Caspita! Raffaele aveva più
informazioni dei servizi
segreti.
“Come mai da Roma è venuto a
vivere qui?” chiese Catricalà.
“Perché la moglie era originaria
di queste parti, e al Dott.
Zaccarin piace molto
la Calabria,
così ha acconsentito a
trasferirsi. Ed ha deciso di
restare anche dopo la morte
improvvisa della consorte.”
Catricalà, ammirato, avrebbe
voluto proporre Atteritano al
comando dei Vigili Urbani, come
ufficio informazioni vivente!!!
“Dove starà andando con quel
mazzo di rose?” aggiunse
Catricalà.
“Pepè, va bene che sono
informato sulla gente, ma ancora
non riesco a leggere il
pensiero” ribatté ,
indispettito, Raffaele.
Effettivamente, questa volta,
aveva preteso troppo dall’amico.
Però quella domanda accese in
Atteritano la curiosità. Dove
poteva andare, il Dott.
Zaccarin, con quel mazzo di
rose, visto che era vedovo? Se
avesse avuto una storia con una
nuova fiamma l’avrebbe già
saputo. Le voci corrono,
soprattutto nel suo Bar. Non
sopportava l’idea di “non
essere informato sui fatti”!
Il Dottore aveva una storia e
lui non ne sapeva niente. Con
quale coraggio avrebbe guardato
in faccia i suoi clienti, pensò.
Pregò Catricalà, di scoprire chi
fosse la donna che riceveva
quelle rose. Pepè non aveva
certo voglia di fare un’indagine
ma l’idea di esser lui, per una
volta, a dare informazioni ad
Atterritano lo convinse a darsi
da fare.
Decise di cominciare con lo
scoprire dove comprasse le rose.
In paese c’erano solo tre
fiorai, quindi non sarebbe stato
difficile scoprirlo. Nei primi
due la risposta fu negativa, nel
terzo, “Toccala con un fiore” -
cosi si chiamava il negozio - il
proprietario, alquanto stizzito,
non volle rispondere alla
domanda. “Che strano” - pensò
Catricalà.
Questo non fece altro che
aumentare il suo interesse al
caso.
Non restava altro che vedere
personalmente a chi portasse i
fiori il Dott. Zaccarin. Cosi il
giorno dopo Catricalà, di buon
mattino, si mise sotto casa del
Dottore ed aspettò che uscisse
per seguirlo. Non dovette
aspettare molto, Zaccarin era un
uomo mattiniero e cosi, appena
uscito, si accodò. Fece i
classici giri da pensionato:
giornale, bar, chiacchierata in
piazza; dopo di che si diresse
al cimitero. Arrivato davanti
alla tomba della moglie,
Catricalà vide le rose rosse:
“il caso è risolto prima del
previsto” – pensò – invece
successe qualcosa di
inspiegabile: il Dott. Zaccarin,
persona calma ed equilibrata,
prese le rose e cominciò a
buttarle a terra saltandoci
sopra. Si agitò talmente tanto
da avere un leggero malore.
Catricalà accorse per
soccorrerlo, ed una volta
ripresosi gli chiese cosa fosse
successo. Zaccarin non era molto
propenso a rispondere, ma
insistendo dopo un pò si decise:
“E’ un mese che ogni tanto trovo
rose rosse sulla tomba di mia
moglie, sempre con lo stesso
biglietto «Tuo devoto per
sempre!».
“Sarà un parente!” disse
Catricalà.
“Non ci sono parenti in paese,
sono tutti emigrati”
“Allora qualche amico,
conoscente.” Aggiunse Catricalà.
“Mi prende in giro? Chi scrive
questa frase direi che è un
amico o un conoscente molto
intimo.
Effettivamente Zaccarin aveva
ragione, ma non era il caso di
dirglielo adesso.
“Ha provato a chiedere ai
fiorai?
“Si! - rispose Zaccarin – ho
portato anche le rose, per
chiedere se sapessero dirmi chi
l’avesse comprate, ma tutti mi
hanno risposto che sono rose
comuni e poteva averle comprate
chiunque”.
“Ecco perché l’abbiamo visto con
i fiori.” pensò Catricalà
“La prego mi aiuti” - disse
Zaccarin – “il dubbio che ci
fosse un altro uomo nella vita
di mia moglie mi sta
distruggendo. Magari Lei, con la
divisa, riesce a farsi dire chi
li compra.”
Catricalà rassicurò il Dott.
Zaccarin, e gli promise che
appena avesse scoperto qualcosa
lo avrebbe avvisato.
Per un momento pensò ad uno
scherzo, come nel film “Amici
miei”, ma fu solo un attimo.
Il giro dei fiorai, fatto
all’inizio, non aveva dato
nessun risultato, non restava
altro che fare qualche domanda
ai custodi del cimitero, ma non
era facile notare qualcuno che
porta dei fiori ad una tomba.
Del resto di piantonarla non ne
aveva voglia, ma voleva dare una
risposta, al Dott. Zaccarin, il
più presto possibile, averlo
visto in quello stato gli aveva
fatto pena.
Chiese a tutti i custodi, ma
come immaginava, nessuno aveva
notato chi avesse messo i fiori.
Si stava rassegnando all’idea di
piantonare la tomba, quando vide
una vecchietta che sistemava dei
fiori proprio sulla tomba
accanto a quella della Signora
Zaccarin. Si avvicinò, incrociò
le dita, e chiese informazioni.
Per fortuna la signora
Palasciano, vedova Mirante,
andava sulla tomba del marito
tutti i giorni cosi, dopo aver
ascoltato la storia degli ultimi
ottanta anni di vita della cara
vecchina, che a questo
punto considerava eterna,
Catricalà riuscì a farsi dire
che a portare i fiori era il
fioraio del negozio “Toccala con
un fiore”.
A questo punto Catricalà si recò
al negozio deciso a farsi dire
il nome del committente dei
fiori. Il fioraio controllò gli
ordini di consegne al cimitero
ma non trovò niente a nome di
Teresa Procopio.
“Eppure è stato Lei
personalmente a portare i
fiori.” disse Catricalà
“Non lo metto in dubbio, sono io
a fare le consegne, ma il nome
proprio non mi risulta.” Rispose
il fioraio.
Non restava altro che andare al
cimitero, forse vedendo la tomba
gli sarebbe venuto in mente
qualcosa.
Anche il Dott. Zaccarin fu
avvisato di recarsi al cimitero.
Quando si trovarono, tutti e
tre, davanti alla tomba il
fioraio scoppiò in una fragorosa
risata, quasi isterica.
“Si, sono io a portare le rose”
– trattenendosi a stento dal
ridere – “e di mia iniziativa,
ma non alla signora Teresa
Procopio ma a lei” indicando la
statua sopra la tomba.
“Ma quella è la statua di Santa
Teresa, a cui mia moglie era
devota” - rispose Zaccarin
arrabbiatissimo, aggiungendo –
“e con tutte le statue di Santa
Teresa proprio a questa doveva
portare le rose?”
“Si sbaglia, Dott. Zaccarin"
- rispose il fioraio
- "questa è l’unica
statua in paese di Santa Teresa
di Lisieux: Santa Protettrice
dei Fiorai.”
Quando Catricalà raccontò
l’accaduto a Raffaele
Atterritano la sua risposta, per
restare in tema, fu lapidaria:
“lo dicevo io che so tutto di
tutti!”.
N.B.
La storia, i nomi e i personaggi
sono interamente INVENTATI!
07 dicembre
2007
mini; giallo; camilleri;
montalbano; maigret; simenon; un
mese con catricalà; libro;
inchiesta; indagine; agatha
christie; montalban; pepe
carvalho; ausiliario; traffico; |