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IL LIBRO ROSSO
Ernesto Varese si svegliò di soprassalto. Era stato
un brutto sogno e con i problemi di cuore che aveva
avuto non si poteva permettere certe emozioni.
Stranamente il sogno gli era rimasto impresso per
filo e per segno, ed era strano perché Ernesto, di
solito, li dimenticava subito. Soprattutto
dimenticava i numeri che gli davano i suoi antenati
morti e puntualmente al mattino si arrabbiava perché
non poteva giocarseli. Per rimediare aveva preso
l’abitudine di dormire con carta e penna sul
comodino, “cosi me li segno subito” diceva, ma
puntualmente li scordava ancor prima di segnarseli.
Passò la giornata a pensare e ripensare al sogno,
era come se una vocina continuasse a ripeterglielo
per non farglielo dimenticare. “Soldi e ricchezza”
erano le due parole predominanti del sogno. “E se
fosse vero?” continuava a chiedersi. “Potrei aiutare
un sacco di persone” – si ripeteva. “Soprattutto i
miei parenti”.
Ernesto Varese era una contadino in pensione, anche
se si può dire che non aveva mai smesso di lavorare.
“Ma mi annoio” - continua a ripetere alla moglie che
gli dice di riposarsi e riguardarsi, dopo l’infarto.
Quel sogno lo torturava giorno e notte. Soprattutto
la notte, perche continuava a ripeterlo esattamente
come le notti precedenti. Come guardare un film in
loop, come dicono i giovani d’oggi; di continuo,
come dicono invece i più stagionati. Mai successa
una cosa del genere. “Devo dirlo a qualcuno” – pensò
Varese – “o impazzisco”.
Decise di fare ciò che gli veniva chiesto nel sogno.
Andò a cercare quello che, diciamo, era il
protagonista: il Dottor Demostene Galante, medico
con la passione della lingua latina. Infatti, sapere
il latino, era la prerogativa indispensabile.
“Dottore, ho bisogno di voi ma non come medico ma
come latinista” esordì Varese. A queste parole il
medico si incuriosì.
“Ernesto, da quando ti interessi al latino?” chiese
divertito il dottore.
“Da tre giorni” – rispose – da quando un
maledettissimo sogno mi tormenta.
“Ve lo racconto – disse Ernesto – ma ascoltatemi con
attenzione. Ho sognato una donna, vestita
elegantemente, che mi ha detto di chiamare voi,
Tommaso Latella e Pepè Catricalà, ed insieme andare
a scavare alla base della torre del campanaro della
chiesa della S.S. Annunziata, mi ha indicato il
punto preciso che poi vi farò vedere. Troveremo un
libro con la copertina rossa scritto in latino, per
questo mi servite voi che lo sapete leggere, sopra
ci saranno scritte le indicazioni per trovare delle
monete d’oro. Mi ha anche detto che mentre staremo
scavando arriverà Totò Marincola il quale ci dirà
che Maria Mastronicola si è sentita male e che
dovete intervenire, ma noi dobbiamo far finta di
niente e continuare a scavare. Una volta trovato il
libro ed iniziato a leggere si dovrà fare
esattamente quello che c’è scritto, seguendo le
indicazioni troveremo le monete d’oro e diventeremo
ricchi. Ah dimenticavo una cosa importante, lo scavo
deve essere fatto solo ed esclusivamente di venerdì
alle 17 in punto, per nessuna ragione deve essere
fatto in un altro giorno. Su questa cosa è stata
categorica.”
“E tu credi a queste fesserie?” disse ridendo il
Medico
“Lo so che è una storia incredibile ma noi cosa ci
perdiamo a fare quello che ci dice il sogno? Al
massimo avremo perso qualche ora” – rispose Ernesto
Ci mise un po’ a convincere il dottor Galante, ma
non più di tanto vista la curiosità con cui aveva
ascoltato la storia.
Ora bisognava convincere Latella e Catricalà. Con
Latella la cosa fu semplice, accettò prima ancora di
finire di raccontargli la storia, già alle parole
“monete d’oro” aveva detto si. Con Catricalà invece
fu dura. Anche lui, come il dottore, la definì una
fesseria e in più non amava queste storie oscure. Ne
aveva sempre avuto paura. Accettò dopo un bel po’ di
insistenze e solo quando gli fu assicurato che la
cosa si sarebbe fatta di giorno. Di notte non ci
sarebbe mai andato. Anche se si pentì subito dopo
aver compreso che bisognava scavare di venerdì alle
17.00.
Era domenica quando Varese raccontò il sogno, quindi
avevano quasi 5 giorni per prepararsi. Catricalà
passò questi giorni con agitazione, anche Varese e
il dottore erano abbastanza nervosi. L’unico ad
essere tranquillo era Latella, che pensava solo alle
monete d’oro.
Il venerdì mattina si incontrarono in piazza
Giuseppe Poerio e si accordarono di vedersi alle
16.45 davanti alla chiesa dell’annunziata.
Alle 16.55 erano pronti davanti al punto indicato da
Varese, con un piccone in mano. Alle 17.00 in punto
il dottor Galante diede il via ai lavori. Sembrava
l’inaugurazione di inizio lavori di qualche opera
pubblica. Mancava il taglio del nastro. Catricalà e
Galante guardavano scavare con le facce di chi sa
già che sarà solo tempo perso. Ogni tanto i loro
sguardi si incrociavano e un sorriso si accennava
sulle loro bocche.
All’improvviso, alle 17.17, Varese urlò: “lo
vedo!!!”
Catricalà e Galante si girarono all’unisono verso lo
scavo, increduli. Quando videro un angolo del libro
con la copertina rossa spuntare dal muro restarono
pietrificati.
“Non ci credo!” commentò Galante.
Non si erano ancora ripresi dall’emozione di aver
visto quello che mai e poi mai avevano pensato che
potesse esistere davvero, che una voce da lontano
cominciò ad urlare: “dottore Galante! – dottore
Galante!”
Era Totò Marincola il quale disse: “dottore correte
che Maria Mastronicola si è sentita male”
A queste parole Galante e Catricalà si guardarono ed
ebbero un brivido gelido lungo la schiena.
Varese e Latella invece facevano i salti di gioia.
“E’ tutto come dice il sogno! E’ tutto come dice il
sogno” – continuavano a ripetere, felici.
Galante, medico, quindi uomo di scienza non riusciva
a darsi una spiegazione. “Come è possibile che si
stia avverando tutto ciò che ha descritto un sogno?”
Continuava a ripetersi
A questo punto la paura dell’uomo semplice ebbe il
sopravvento sull’uomo di scienza.
“Non leggerò quel libro. – disse con molta calma,
aggiungendo - Richiudete il buco”
“Ma perché?” chiesero insieme Varese e Latella.
“E se per avere quelle monete d’oro quel libro
ci chiedesse di uccidere qualcuno?”
Replicò categorico il dottor Galante.
N.B.
La storia, i nomi e i personaggi
sono interamente INVENTATI!
25
marzo 2019
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