Le
inchieste di Pepè Catricalà
Ausiliario del
traffico
Tutte le inchieste:
La targa
- Rose
Rosse -
Il
rapimento di Gaspare -
Il
Bersagliere -
Ultimo Atto -
Il
Concerto -
La
strada sbagliata -
I
soliti sospetti -
Una settimana con Catricalà
- Il
Collezionista -
Acqua
in bocca -
Il
concorso -
Adoraste es sommo -
Vintage -
Il
Segreto -
Il
ladro di figurine -
Dirotta su Cuneo -
Fuga
di quasi mezzanotte -
Il
libro rosso -
La soppressata maledetta
- La
Ferrari gialla
IL CONCORSO
Erano giorni che Catricalà non
usciva di casa, se non per
andare al lavoro. A parte le sei
ore del turno lavorativo,
durante le quali era in giro a
far multe, il resto della
giornata la passava sui libri a
studiare. Mancavano ormai pochi
giorni “all’evento” ed era
preparatissimo. Il suo unico
pensiero era superare il
concorso per vigile urbano.
Finalmente era giunto il grande
giorno, aveva la convocazione
per le 11.00 così decise di
passare al bar Atteritano per
far colazione chiacchierando con
il suo amico Raffaele, il quale
non perdeva occasione di
“gufargliela”.
Uscì che erano le 10.00 e decise
di incamminarsi verso la scuola
elementare “Maria Celi” dove si
sarebbe tenuto il concorso.
Alle 10.10 passava davanti al
negozietto di Rolando, dove
facevano i panini con la
mortadella più buoni del paese,
decise di comprarne uno per poi
gustarselo a prova ultimata. Non
fece in tempo ad entrare che un
spintone lo fece cadere a terra,
si girò di scatto ma un piede
gli si poggio sul petto e una
pistola gli fu puntata alla
fronte, una voce roca gli disse:
“Coraggio…fatti ammazzare!!!”
Per un attimo Catricalà penso ad
uno scherzo, visto che quella
era una frase dell'ispettore
Callaghan. Ma venne invitato in
malo modo ad alzarsi e a
mettersi appoggiato al muro
insieme agli altri. Notò, così,
che oltre a lui c’erano in
ostaggio una donna, una bambina
e una suora. I malviventi erano
in due, armati e con il viso
coperto da una maschera di
Albano il primo, e di Romina
Power il secondo. Nonostante
il travestimento
si capiva benissimo che erano
due persone molto anziane.
“State calmi e non vi succederà
nulla” disse Romina Power.
Nel frattempo Albano
teneva sotto tiro Rolando
intimandogli: “tira fuori la
grana e non pensarci nemmeno a
schiacciare il pulsante
dell’allarme!”
“Quale allarme?” Rispose
attonito Rolando.
Era chiaro che i due non erano
tanto a posto con la testa,
parlavano con frasi da film e
rapinavano un salumiere come
fosse una banca.
“Non c’è niente di più
pericoloso di un pazzo armato!”
Pensò
Catricalà.
Guardò l’orologio, erano le
10.25.
“Rolando, dagli i soldi senza
fare resistenza!” Disse
Catricalà.
Senza fiatare Rolando mise i
soldi nella sacca e la porse ad
Albano. Questi controllò
il contenuto e cominciò ad
urlare: “33 euro! Solo 33 euro!
Con chi credi di avere a che
fare? Con dei dilettanti? Apri
subito il Caveau!!!”
“Cosa devo aprire?” chiese
impaurito Rolando.
“Vi state sbagliando, questa non
è una banca ma un salumiere”
cercò di spiegare con calma
Catricalà.
“Zitto tu! O ti faccio saltare
le cervella!” - gli urlò
Romina Power e dopo una
breve pausa aggiunse: “come un
salumiere?” Si tolse la
maschera, incurante di lasciare
il viso scoperto e dimostrando
di avere almeno 85 anni, si
guardò intorno e se la rimise.
“Con queste maschere non si vede
una beata minchia, te lo dicevo
io che erano meglio i
passamontagna!” disse rivolto ad
Albano
“Falla finita! Hai un occhio di
vetro che c'entra la maschera.
Vorrà dire che chiederemo il
riscatto per questi ostaggi!”
Gli rispose.
Catricalà fu preso dallo
sconforto, erano ormai le 10.35.
“Chiama i carabinieri e digli
che entro un’ora vogliamo un
elicottero, 2 milioni di euro e
Silva Koscina!!!” disse rivolto
a Pepè.
Romina Power
guardò Albano come
l’ultimo degli imbecilli e gli
disse: “come fa Silva Koscina ad
essere qui in un’ora se quella
vive sicuramente a Roma?”
Intervenne Catricalà facendo
notare che Silva Koscina era
morta da un pezzo.
“Non mi sei piaciuto fin dal
primo momento” - disse a denti
stretti Albano a
Catricalà – “ti confondi con
Anna Magnani, è lei che è morta!
E comunque ha ragione lui, non
può arrivare da Roma in un ora!
Quindi chiedi solo l’elicottero
e i soldi!”
“Anna Magnani è morta?” Chiese
dispiaciuto Rolando.
“Siiiii!!!” Risposero
all’unisono Albano, Romina
Power e la suora.
“E digli che se fra un ora non
ci danno quello che abbiamo
chiesto ammazzeremo il primo
ostaggio tra mezzora!” aggiunse
Romina Power rivolgendosi
a Pepè.
“E’ un delirio!” Pensò Catricalà
alle 10.45.
Stava per telefonare quando la
bambina incominciò a piangere
disperatamente.
“Versa un’altra lacrima e sarà
l’ultima!” Disse Albano
puntando la pistola contro la
bambina.
Romina Power
gli fece cenno di abbassare
l’arma e chiese gentilmente:
“Come ti chiami
bella
bambina?”
“Winona Procopio” rispose
singhiozzando.
“Che minchia di nome è?”
“Sono una fan di Winona Ryder ed
allora l’ho voluta chiamare come
lei” rispose tremante la signora
vicino.
“Spara alla madre!” disse Romina
Power
Ma la bambina continuava a
piangere e allora le chiese: “ma
perché piangi?”
“E’ morta Anna Magnani.” rispose
la bambina
“Spara pure a lei” urlò ad
Albano.
Erano le 10.55, nelle mani di
due pazzi e il concorso era
quasi perso.
“Ammazzo per prima a Capa e
pezza?” chiese ad Albano
Romina Power indicando la
suora che ebbe subito un
mancamento.
“Ma ancora non avete chiesto il
riscatto” fece notare Catricalà
“Ah già! Allora telefona!” - gli
ordinò tenendogli puntata in
faccia la sua 44 magnum -
“Soldi, elicottero e Anna
Magnani!!!”
“E' Mortaaaa!!!” gridarono
insieme tutti gli altri.
Erano le 11.00, Catricalà capi
che il concorso era perso. Prese
il telefono e chiamò il
maresciallo Rapisarda, gli
comunicò le richieste cercando
di fargli capire quanto pazzi
fossero i sequestratori. Nel
momento in cui chiuse il
cellulare ebbe un’idea.
“Ha detto che tra un’ora avrete
tutto. Mentre aspettiamo, se vi
interessa io ho il numero di
Gina Lollobrigida.” Disse
Catricalà
“E’ viva?” Chiese Albano.
“Certo e so che sta girando una
fiction qua vicino”
“Allora chiamala!” disse
categorico Romina Power
puntandogli nuovamente la
pistola in faccia.
“Ma voi siete in due.”
“Già!” - esclamò Albano –
“chiedile se ha un’amica per il
mio amico”
“Perché io mi devo prendere
l’amica?”
precisò
Romina Power
“Perché il capo sono io, sono io
che decido!”
“E chi l’ha deciso che il capo
sei tu?”
In un attimo passarono dalle
parole alle mani mollando le
pistole.
Quando i Carabinieri arrivarono
Catricalà aveva già fatto uscire
gli ostaggi e portato via le
armi.
I due continuarono a litigare
anche ammanettati finché
Romina Power
si fermò di colpo e dopo una
leggera pausa disse: “cretino
Gina
Lollobrigida è morta.”
N.B.
La storia, i nomi e i personaggi
sono interamente INVENTATI!
22 gennaio 2010
mini; giallo; camilleri;
montalbano; maigret; simenon; un
mese con catricalà; libro;
inchiesta; indagine; agatha
christie; montalban; pepe
carvalho; ausiliario; traffico; |