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di Raffaele Piccolo

FAMIGLIA GARGANO o GALGANO

 

 Antica famiglia di origine normanna, presente oltre che a Napoli, nell’aversano, nel beneventano e in Puglia.

Vestì la porpora cardinalizia nel secolo XII con il cardinale Gregorio. Alla chiesa diede, inoltre, due alti prelati: Pietro, arcivescovo di Reggio Calabria nel 1335 e Carlo, sacerdote della diocesi di Nusco che, il 22 febbraio 1672, fu eletto vescovo di Belcastro.

La prima segnalazione di questa famiglia è di Giovanni Fiore il quale da notizia di un Giovanni Gargano, cantore della cattedrale di Belcastro che, l’11 maggio 1509, assieme all’arciprete Agostino Mazzacarro e a Giacomo Soldano, sindaco di Cropani, si recò a Ischia, presso Costanza d’Avalos, contessa di Belcastro, per la concessione di alcuni capitoli, fra i quali l’autorizzazione di tenere ogni domenica un mercato franco[1].

È probabile che un ramo di questa famiglia beneventana si trapiantò a Belcastro con il suddetto Giovanni Gargano, visto che nei secoli successivi troviamo altri Gargano nel paese, dove avevano piantato stabilmente la propria dimora.

Questa famiglia fu illustrata a Belcastro da un loro congiunto, il vescovo Carlo Gargano, che però non ebbe vita facile a Belcastro in quanto entrò in urto con Domenico Caracciolo, fratellastro del duca Carlo e suo fittavolo il quale, secondo una lettera-esposto del prelato al nunzio di Napoli, datata 30 marzo 1681, oltre a vessare i cittadini ed appropriarsi anche dei beni della mensa vescovile, aveva macchinato alla vita del vescovo stesso[2].

La famiglia Gargano fiorì anche a Catanzaro con Giovanni Battista, fondatore in quella cattedrale di un beneficio intitolato a s. Antonio di Padova.

Due figlie di Giovan Battista, Gloria e Isabella, sposarono rispettivamente un appartenente della famiglia Sammarco ed un altro della famiglia Raymondi, ambedue di Belcastro.

La chiesa cattedrale di Belcastro ebbe da questa famiglia tre canonici: Giovan Tommaso, titolare della prebenda di s. Marco nell’ottobre del 1629 e mancato ai vivi nel dicembre 1683[3]; Domenico, dimissionario nel settembre 1673[4] e Giovan Domenico che, già canonico della cattedrale di Belcastro, ottenne il cantorato e morì prima dell’aprile 1689[5]. Da un dossier della Regia udienza di Catanzaro risulta che, nel 1651, Giovanni Gargano era sposato con Sigismonda de Diano[6].

Il ramo belcastrese dei Gargano si estinse subito dopo il primo ventennio del secolo XVIII, poiché la famiglia non figura nel già citato catasto onciario del 1743.

La sua estinzione è avvalorata dal fatto che, nell’aprile 1725, il giuspatronato familiare di s. Antonio di Padova, costituito dal fu Giovan Battista, in seguito alle dimissioni del sacerdote Marco Sammarco, fu conferito al chierico Rodolfo Veraldi Gargano “unico prossimiore dei discendenti del fondatore”[7]. Nel 1774 Rodolfo Veraldi Gargano rinunziava ad un canonicato della stessa cattedrale di Belcastro[8].

Il fatto che Rodolfo Veraldi sia stato “unico prossimiore” ai Gargano, induce a pensare che il solo erede, seppure indiretto per avere sposato una Gargano, sia stato proprio lui e che la famiglia dei Gargano di Belcastro si fosse estinta prima del 1725.

La famiglia era titolare anche di un altro beneficio della cattedrale, cioè di s. Maria maggiore, rimasto vacante per la morte di un tal “Riccio”, assegnato poi, nel dicembre 1756, al canonico Francesco Paolo Mandarani[9].

 

ARMA:

spaccato. Nel I bandato di rosso e di argento; nel II di oro, e tre anatre d’azzurro ordinate in fascia.

11 luglio 2003

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