(1) Il Wadding nei suoi Annales Minorum,
lo cita fra i beati della provincia calabra, vissuto
come uomo pio e modestissimo, “sanctitate
praeclarus apud suos Calabros” (Roma, MDCCXXXIV,
pagg. 201-202).
(2) G. FIORE, Della Calabria illustrata, (a
cura di U. Nisticò), Soveria Mannelli, 2001, t. III,
pag. 115.
(3) Di Lucio d’Orso ci sono giunte le seguenti
opere: Epistolas varias, Trani 1627;
Orazione in lode di D. Nicolò Pellegrino, Trani
1627; Orazione funebre per D. Fabrizio Ruffo,
Napoli 1628; Scigliano festante per lo ricupero
della sua libertà, Madrid 1632 e Descrizione
oculare e fedelissima del terremoto di Calabria,
Napoli 1638, ripubblicato a Napoli nel 1640 con il
titolo I terremoti delle Due Calaurie
fedelissimamente descritti dal sig. Lutio d'Orsi di
Belcastro come testimonio di veduta. Con l'aggiunta
delle puntualissime e distinte relationi scritte dal
regio sig. consegliere Hettorre Capecelatro all'Eccellentiss.
Sig. Vicere del Regno dedicati all'Illustriss. D.
Carlo Capecelatro duca di Seiano. Negli ultimi
anni della sua vita fu chiamato anche dalla corte di
Madrid.
(5)
Gioacchino di Marzo, Diari della città di
Palermo dal secolo XVI al XIX, Palermo MDCCCLXIX,
vol. I, p. 131.
(8) ASV, SCC, Relationes ad limina, Belcastro,
a. 1727.
2 Febbraio 2013
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