UNO STEMMA PER BELCASTRO!
La bandiera è un drappo di forma rettangolare, a
uno o più colori diversamente disposti su un'asta di metallo o legno, oppure su
un pennone, o su corda e usato come emblema o mezzo di segnalazione. Il lembo
fissato al sostegno prende il nome di altezza, mentre il corpo principale viene
detto lunghezza. Dalla forma oppure dalla funzione, si distinguono vari tipi di
bandiere: vessilli, insegne, guidoni e pennelli. La loro comparsa, inizialmente,
serviva a distinguere l’appartenenza di un gruppo o di un popolo ad un
determinato schieramento: strano, ma vero, essi sorsero per puri motivi
militari. Infatti, secondo i colori o le forme del vessillo, i combattenti
indicavano la loro appartenenza ai rispettivi schieramenti. L’origine della
bandiera è molto antica e risale a prima dell’anno 1000 a C.; pare fosse già
nota agli indiani e ai cinesi ad imitazione dei drappi che gli egiziani
fissavano su aste molto decorate con figure di simboli. La Bibbia cita le
insegne delle famose dodici tribù del popolo d'Israele; mentre greci e romani ne
fecero largo uso sia nei combattimenti sia nelle parate: il simbolo più usato
dai romani fu il labaro,
vessillo imperiale, formato da
un lungo drappo rettangolare di seta (per lo più di colore rosso), sospeso ad
un'asta mediante cordoni legati alle due estremità d'una sbarra, cui era fissato
il drappo nell'estremità superiore. Nel Medioevo
derivarono, dal labaro romano, diversi modelli: il
gonfalone,
di forma rettangolare o quadrato, veniva usato
come insegna sia dai comuni sia da
corporazioni e società civili, politiche e religiose;
lo
stendardo, di forma
rettangolare e di dimensioni più grandi, indicava la presenza di un personaggio
importante e, generalmente, veniva disteso sopra l’entrata del castello; il
vessillo
veniva issato durante i combattimenti per distinguere i propri appartenenti dal
nemico e per segnalare anche i vari spostamenti delle truppe durante la
battaglia. Entrambi recavano lo stemma della famiglia di appartenenza (ceto
nobile). Infine, il
guidone, di forma piccola e
triangolare (gagliardetto odierno), e il
pennello,
a forma di triangolo stretto e allungato, erano usati dai cavalieri.
Il Medioevo, quindi, fu il periodo in cui questi
simboli si resero molto diffusi sia come elementi decorativi sia come simboli di
comunicazione. Essi, spesso, venivano riprodotti negli stemmi che, generalmente
venivano impressi sugli scudi e, quasi sempre, sulle dimore dei feudatari.
Con la nascita degli stati e il declino del
feudalesimo le bandiere nazionali divennero la categoria più diffusa.
Belcastro, avendo avuto diversi feudatari, ebbe
anche diverse bandiere o gonfaloni.
Come si può notare in questo sito, Belcastro ha
avuto diverse famiglie nobili che lo hanno governato: da quanto siamo riusciti a
scoprire vi furono ben 12 , iniziando dai d'Aquino e finendo ai Poerio. Oltre a
questi, vi furono anche diverse famiglie gentilizie belcastresi che adornarono
le loro dimore con i loro
stemmi. Ancora oggi è possibile scorgerne qualcuno, sebbene la
stragrande maggioranza di queste pietre stemmate sia scomparsa o trafugata.
Per Belcastro, l’emblema più diffuso è stato
quello raffigurante il castello. Ciò lo si rileva dalla magella quattrocentesca
del castello, che oggi si trova nella chiesa arcipretale adoperato in maniera
impropria come fonte
battesimale. Anche l’attuale gonfalone del Comune di Belcastro reca come
simbolo il castello, o meglio, una parte di esso, vale a dire il mastio; ma il
modo di come è stato ricavato dimostra chiaramente il classico metodo “fai da
te” che, per un Comune, almeno oggi, si rivela molto grossolano sia per
l’istituzione sia per l’autore. C’è da rilevare quindi che il simbolo, oltre non
riprodurre l’emblema cittadino nella sua interezza, è anche “ricamato” in
maniera goffa che mal si confà alla bellezza della bandiera. Sarebbe opportuno,
pertanto, rifare l’emblema e, possibilmente, nella sua più giusta conformazione
che, a nostro giudizio, dovrebbe riflettere quello raffigurato nella magella del
pozzo del castello, con le sue mura, le due torri laterali ed in mezzo il
mastio. Al di sopra del castello, poi, andrebbe messa la corona, in quanto
Belcastro diverse volte fu feudo, appunto, della Corona.
In questo sito si è cercato di dare un modesto
contributo di come dovrebbe essere il nuovo emblema, qui sotto raffigurato.
mercoledì 12 novembre 2003 |