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di Raffaele Piccolo

 

BELCASTRO … AI BELCASTRESI !

 

 Finalmente, dopo anni e anni, durante i quali nel periodo estivo Belcastro si svuotava dei suoi (pochi) abitanti che preferivano trascorrere l’estate al mare ed il paese sembrava sprofondato in una squallida e tombale solitudine, quest’estate si è rivisto Belcastro dei tempi … che furono: mi riferisco agli anni ’60-’70 quando le serate estive erano animate dalla presenza dei suoi residenti ed emigrati che riempivano le piazze e le vie ed era tutto un pulsare di discorsi, dialoghi, giovialità e cordialità fra tutti i belcastresi fino a tarda ora.

Finalmente, quindi, i belcastresi si sono riappropriati del loro paese e lo hanno fatto anche con piacere e gusto.

Ciò è stato molto bello perché, dopo anni di divisioni e sospetti, questa estate il paese ha ricominciato a vivere, ad animare le piazze e le vie, ad assaporare e gustare, insomma, la “belcastresità” dimenticata.

Di tutto ciò va senz’altro dato merito, oltre alla spontaneità dei cittadini che hanno sentito il bisogno di ritrovarsi e godersi il proprio paese, all’attuale Amministrazione comunale che, avendo saputo  ben organizzare un “Agosto belcastrese” diverso da tutti gli altri, hanno saputo anche muovere i passi giusti verso l’attuazione di quel programma politico-amministrativo che si è prefisso di raggiungere: la rinascita di Belcastro  - che senz’altro merita -  attraverso i suoi cittadini e la valorizzazione turistico-artistica delle sue potenzialità architettoniche e folkloriche.

Ovviamente le manifestazioni svoltesi quest’estate a Belcastro sono stati i primi piccoli passi di un programma di sviluppo che richiederà tempo e impegno, ma se il buongiorno si vede dal mattino, bisogna convenire che la strada imboccata è proprio quella giusta.

Il minimo che si possa fare è di congratularsi con questa Amministrazione ed augurarle buon proseguimento sempre migliore.

Un altro riconoscimento, però, va dato anche a Carmine Stanizzi che, attraverso il suo sito internet, ha saputo coagulare i giovani belcastresi residenti e non: il continuo scambio di messaggi, oltre a tenere vivo l’attaccamento a Belcastro, ha certamente invogliato i giovani non residenti a tornare in massa al proprio paese di origine anziché trascorrere le vacanze in altri luoghi. Del resto le cifre parlano chiaro: quest’estate la presenza dei giovani a Belcastro è stata di gran lunga superiore alla media degli altri anni. Perciò, anche Carmine Stanizzi ha reso un gran servizio  - per giunta gratis -  al proprio paese e, quindi, un meritato grazie deve andare anche a lui.

Proprio per questo, concordo con Carmine su quanto da lui evidenziato (sommessamente) per la mancata segnalazione del suo sito sul dépliant dell’«Agosto belcastrese».

Certamente è stata una dimenticanza, perché l’Amministrazione comunale è più che cosciente del lavoro quotidiano svolto da Carmine che, come ho detto, oltre ad avere un suo grande valore sociale, richiede anche tempo e danaro. Ma il merito di Carmine non è solo quello di tenere in contatto i ragazzi di Belcastro con quelli non residenti e, quindi, tenerne saldo il legame, ma è anche importante dal punto di vista turistico e culturale: il suo lavoro fa conoscere al mondo l’esistenza di Belcastro stesso (che non è indicato neanche sulle carte geografiche  per il disinteresse delle passate amministrazioni; mentre, guarda caso e lungi dal voler significare senso di scarsa considerazione, figura Marcedusa).

Belcastro, oltre ad essere il nome del paese, è anche un cognome molto diffuso, non solo in Calabria ed in molte parti d’Italia (dalla Val d’Aosta alla Sicilia), ma anche all’estero (Francia, Austria, Canada, Stati Uniti, Argentina, ecc.): basta navigare su Internet per rendersene conto. Esistono, perciò, centinaia, se non migliaia, di persone che portano questo cognome e moltissime di esse sono attratte dalla curiosità di conoscere l’origine o il significato del proprio cognome, specialmente quelle residenti Oltreoceano, come del resto dimostrano i dati. La loro ricerca su Internet li porta a conoscere anche il sito di Carmine e, quindi, a venire a conoscenza dell’esistenza di Belcastro-paese e della sua storia: molte persone con questo cognome hanno scritto a Carmine per conoscere la storia del paese o per chiedergli altre informazioni e, fra questi, perfino un Belcastro che lavora alla NASA.

Ma Carmine ha reso un servizio ancora più importante ai belcastresi: ha fatto loro conoscere, seppure a sommi capi, la storia di Belcastro che forse nessuno avrebbe conosciuto e ha dato, perciò, un “volto storico” al paese, unico nella zona ad esserne privo. Quindi a Carmine bisogna esserne grati di tutto ciò.

Certamente non è la fine del mondo la mancata segnalazione del sito ma, come dice il proverbio, anche l’occhio vuole la sua parte.

 

4 settembre 2003

 

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