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Cammino verso Santiago de Compostela

di Pina Lodari

 

27 giugno

Partenza da Bologna per Bordeaux

Sosta a Bordeaux per la notte

28 giugno

Treno per Bayonne e poi autobus fino a Seat Jean Pied de Port,

Arrivata a SJPDP decido di iniziare a camminare, la prima tappa prevede l'attraversamento dei Pirenei con un dislivello di 1200 m, faccio quindi sosta in un rifugio ad Orisson, la mattina del 28 parto alle 6 con destinazione Roncisvalle, tappa stupenda, si attraversano i Pirenei esci dalla Francia ed entri in Spagna.

Arrivata a Roncisvalle presto, l'ostello del pellegrino apre alle 16 decido, quindi, di continuare e faccio altri 12 km fino a Bizkarreta.

30 giugno

Parto alle 6 e mi fermo a Pamplona, percorsi 32 km. Siamo nella capitale della Navarra.

1 luglio

Da Pamplona a Cirauqui, anche oggi circa 30 km.
Si passa attraverso paesaggi fantastici, i piccoli paesi vivono grazie al cammino dei pellegrini, gli abitanti sono sempre molto accoglienti.

2 Luglio

Da Cirauqui a Los Arcos, 36 km, la tappa più lunga, da domani rallento, i piedi iniziano a reclamare.

3 Luglio

Partenza da Los Arcos alle 6.15, si lascia la Navarra per entrare nella Rioja.
Appena si esce da Los Arcos si vedono i primi vigneti. La tappa prevede per circa 2 ore dei saliscendi, che vengono definiti spacca gambe.
Il primo paese che si passa è Sansol dove c'è un tempio barocco del XVII secolo dedicato a San Zoilo. Si arriva a Torres del Rio dove troviamo la chiesa del Santo Sepolcro a pianta ottagonale di probabile origine templare del XII secolo. La torre addossata alla chiesa un tempo serviva come faro nella notte per guidare i pellegrini. All'interno un pregevole Cristo crocifisso in legno.
 

4 luglio

Si esce da Logrono passando per la puerta del camino. L'uscita dalla città sembra interminabile, ci vogliono circa 3 km.
Si arriva dopo un po' all'Alto de la Grajera. Dopo circa 13 km da Logrono si giunge a Navarrete, città che fu in passato testimone di battaglie fra castigliani e navarri.
Dopo 16 km di vigneti si giunge a Najera, meta di questa tappa. E' stata capitale della Navarra fino al 1076.
La città vecchia e' unita alla nuova da un ponte romanico a otto arcate.
L'albergue del peregrinos dove mi fermo oggi è gestito da 2 italiani (volontari), che per 15 giorni all'anno accolgono i pellegrini.
 

5 luglio
da Najera a Grañon
L'uscita da Najera consente di osservare le rosse e suggestive pareti di roccia e le grotte scavate dai primi abitanti della zona. Il percorso e' piacevole e rilassante, si svolge tra campi coltivati, vigneti e sentieri agricoli.
Si passa per Azofra, sosta colazione, per i prossimi 16 km non c'e' nulla. L'unica compagnia per il pellegrino sono i campi di cereali. Dopo lunghi km in solitudine si arriva a Santo Domingo de la Calzada, importante citta' del Cammino. Il paese deve il proprio nome a Santo Domingo che fu uno dei più grandi benefattori nella storia della rotta jacopea. La localita', fu inoltre teatro di una delle prime leggende/miracolo  legate alla letteratura del Cammino, infatti nella Cattedrale ci sono un gallo ed una gallina, che all'ingresso del visitatore si mettono a cantare.
La tappa prosegue per Grañon, piccolo centro d circa 500 abitanti, qui  i pellegrini trovano accoglienza dal parroco, che in cambio di un donativo ti offre un posto per dormire, condivisione della cena e colazione con i pellegrini presenti. Il rifugio si trova nel campanile, quasi millenario. Le ospitalere che mi accolgono, anche oggi, sono italiane, veramente una serata intensa e ricca di belle emozioni. Alla fine della cena i pellegrini devono sistemare la cucina e poi tutti insieme ci si trova per la pregjiera.

6 luglio
Da Grañon a Villafranca Montes De la Oca
In questa tappa si lascia la provincia/regione di la Rioja per entrare nella grande e storica Castiglia-Leon.
Una comoda pista di terra scende attraverso i bei campi coltivati della zona, anche qui cereali e vigne, si giunge ppoi alla sommita' di una collina dove finisce la Pioja e si entra nella Castiglia.
Si incontrano i seguenti paesi : Recidilla del Camino, Castildelgrado, Viloria, Villamajor del Rio, Belorado, Tosantos, Espinosa  e Villafranca, mi sistemo in un albergue parrocchiale.

7 luglio

La passeggita continua, con qualche vescica e qualche dolore, ma fa parte del gioco.
Da Villafranca Montes de Oca a Burgos (38 km). Si parte presto, la tappa di oggi comincia con una bella salita. Il primo tratto è faticoso, ma molto bello. Anticamente i Montes de Oca incutevano molta paura ai pellegrini per i briganti e i lupi che i fitti boschi della zona potevano nascondere. Si arriva fino all'Alto della Predaja, 1.150 m. Il lungo sentiero che costeggia gli interminabili boschi  arriva fino a San Juan de Ortega.
Si esce da San Juan, si passa per Ages  e dopo alcuni km si arriva a Atapuerca, il più antico sito preistorico della penisola iberica.
Lasciato il sentiero si sale per una zona montuosa, la Sierra di Atapuerca, in cima una grande croce di legno, e da qui si può osservare l'interminabile pianura di Burgos. Dopo aver attraversato i paesini di : Cardanuela-Riopico e Orbaneja, da Villafria a Burgos  il mio compagno "fedele" di cammino è l'asfalto. Per entrare a Burgos  si attraversa la lunga e snervante zona industriale della città.
Ma ne vale la pena, da lontano si intravede maestosa la Cattedrale. L'albergue del peregrino è ha pochi passi da essa.
 

8 Luglio
da Burgos a San Bol
Il primo tratto della tappa di oggi e' facile, il cammino procede lungo la valle del Rio Arlanzona. La prima località è Villabilla, sosta colazione e poi si riparte, un po' lentamente, stamane le gambe non riescono a trovare un
giusto ritmo. Dopo pochi km si giunge a Tardajos. Con questa tappa si entra nelle mesetas, ed ecco che dopo Rabè comincia l'ascesa alla prima meseta. Ci si trova in una distesa dove intorno ci sono campi di grano, e null'altro. Al termine della prima meseta, si arriva a Hornillos del Camino, sosta pranzo, fa molto caldo, ma decido di proseguire e fare un'altra meseta, alla fine di questa si giunge ad una località caratteristica, Orroyo San Bol, dove c'e' un minuscolo rifugio, e si trova una rigogliosa fonte naturale di acqua fresca. Mi fermo, anzi ci fermiamo, siamo in 7 italiani, in questo sperduto rifugio nelle mesetas. L'hospitalera (Victoria) ci prepara una deliziosa paella, alle 20.30 si va  a letto, non c'è elettricità.
 

9 luglio
Da San Bol a Itero de la Vega
Stamane si parte tardi, è piovuto tutta la notte e ancora alle 6 la pioggia non smette di cadere.
Pian piano il cielo si rasserena e ci si mette in cammino. Si passa per un'altra meseta, la pioggia ha reso il terreno fangoso, si comincia con molta fatica. A 5 km si giunge a Hontanas, breve sosta e si riparte, si passa per un antico e diroccato convento di San Anton.
Il cammino passa proprio sotto l'arcata gotica del complesso, molto suggestivo.
Un paio di km ancora e si giunge a Castrojeriz. Giunti alla sommità, si contempla l'immensità e la bellezza della natura.
Superata la collina e la Fuente del Piojo, si trova Puente Fitero e, isolata nella pianura, l'eremita di San Nicolas.
Attraversato l'omonimo ponte medievale sul Rio Pisuerga, si arriva a Itero de la Vega.

Fa caldo, decido di fermarmi.

Per giungere a Santiago mancano 450 km, è ancora lunga.
 

10 Luglio
Da Itero de la Vega a Carrion de los Condes
Oramai le giornate cominciano presto, alle 5.30 sono gia' in cammino, direzione Boadilla del Camino, sosta colazione, dopo alcuni km si giunge a Formista, importante centro agricolo romano. Visita alla Chiesa di San Martin.
Uscendo da Formista si cammina su un sentiero rettilineo interminabile, parallelo ad una strada provinciale. Tutt'intorno  il panorama è monotono, si chiacchera e si scherza con i compagni pellegrini per far pasare il tempo, fa molto caldo non vi sono alberi a far ombra.
Prima di giungere alla  meta di oggi, si passa per : pablazion de Campos, Revenga Da campos, Villarmentero, per giungere infine a Carrion de Los Condes.
Si pernotta nel monastero di Santa Clara.
 

11 Luglio
Da Carrion de Los Condes a Sahagun.

La tappa del giorno precedente non è stata che un anticipo della monotonia che anche in questa giornata si e' presentata.
Si parte alle 4.30, i primi 17 km sono nel nulla. Non un paese, non un cambio di paesaggio mutano l'orizzonte di questo tratto. Con gli altri pellegrini ci deliziamo, almeno, di un magnifico sole che sorge.
Questo tratto, pone il pellegrino dinnanzi a quella che  resta una delle parti  più autentiche  dell'originale tracciato del cammino medievale.
Il primo paese che si incontra è Calzadilla de la Cueza, come nelle precedenti tappe mesetiche, il paese appare all'improvviso sotto la linea dell'orizzonte.
Successivamente si passa per Ledigos, Terradillos de Templarios, San Nicolas del Real Camino e infine, vogliamo proprio farci del male, decidiamo di proseguire fino a Sahagun.
Oggi record, 40 km, 13 h di cammino.
 

12 luglio
Da Sahagun a Mansilla De Las Mulas.

Dopo la lunga tappa precedente, con i compagni pellegrini si era deciso di rallentare, con questo ritmo saremmo arrivati a Santiago in pochi giorni. Ma non è stato cosi', anche oggi una lunga tappa, il tempo era dalla nostra parte, non faceva molto caldo.
Si parte alle 5.30, ed anche oggi si fa fatica a trovare un giusto ritmo.
Si esce da Sahagun attraverso il Puente De Canto, per proseguire per l'antico Cammino convertito in un sentiero pedonale alberato.
Prima di arrivare a El Burgo Ranero, si passa per Bercianos. La tappa è molto semplice, uscendo da El Burgo Ranero si attraversa una zona paludosa, si ritrova dopo qualche chilometro la pista alberata. E' un paesaggio del tutto simile a ieri. La monotonia della linea retta del cammino, è interrotta prima da Reliegos, antico insediamento dove confluivano diverse strade.
Mancano 6 km per giungere alla meta di quest'oggi, ma sembrano interminabili.
 

13 Luglio
Da Mansilla De Las Mulas a Leon
Per oggi ci concediamo una tappa breve, solo 18 km, per avere la possibilità di visitare Leon.
Si esce da Mansilla De Las Mulas per l'antico ponte di pietra sul Rio Elsa, qui il paesaggio comincia a mutare e ad arrotondarsi.
Prima di giungere a Leon, si passa per: Villamoros, Puente de Villarente, Arcahueja e Valdelafuerte. Considerata la tappa breve, non si fa nessuna sosta, si parte spediti verso Leon, e in meno di 4 ore siamo nella grande città.
Essa è di notevole importanza storica per il Cammino e per la Spagna. Fondata dai romani, decadde durante le invasioni barbariche.
Visita alla Cattadrale, alla Basilica di San Isidoro.

Mancano circa 300 km per giungere a Santiago, spero di continuare a reggere, i piedi si stanno lamentando.

 

14 Luglio
Da Leon a San Martin del Camino
L'uscita da Leon sembra interminabile, sono le 6 e per le strade c'è poca gente, almeno questo rende tutto più semplice. Si lascia la città dopo aver attraversato il ponte di San Marcos, sul rio Bernesga.
Si passa poi per  Trabajo del Camino, che è un sobborgo di Leon, si prosegue per La Virgen del Camino. Qui ci sono 2 alternative: o seguire il tracciato originale dall'antico Cammino verso Villadangos del Paramo, o il percorso per Villar De Mazarife. Vado verso Villadangos, si incontra una pista pedonale parallela alla strada trafficata. Da qui si passa per Valverde de la Virgen, San Miguel del Camino, Villadangos, per poi giungere a San Martin del Camino.

 

15 Luglio
Da San Martin del Camino a Astorga.
Oggi è il primo giorno dove al mattino si parte e fa freddo, oltre al pile indosso anche la giacca, non so, ma credo ci siano sui 10 gradi.
Anche quest'oggi tappa molto tranquilla, sia per i pochi chilometri, che per il terreno pieno e gradevole.
Si giunge al primo paese, Puente y Hospital  de Orbigo, si attraversa l'imponente e storico ponte sul Rio Orbigo. lasciato il paese, si attraversa, poi, Villare De orbigo e Santibanez de Valdeiglesias. Si cammina bene e raggiungo dopo solo 5 ore  Astorga, senza fare soste lungo il cammino.
La storia di Astorga, è legata a quella del Cammino. Visita alla Cattedrale di Santa Maria, in stile Gotico, al Palacio Episcopal, costruito in stile neogotico, è un'opera di Gaudì. all'interno vi è il museo del Cammino, dedicato a tutte le vie che confluivano ad Atorga.

 

16 Luglio
Da Astorga a Foncebadon.
Finalmente dopo le tristi mesetas, la linea dell'orizzonte cambia definitivamente aspetto con l'avvicinarsi dei Montes de Leon. In questa tappa e nella prossima, si toccherà il punto più alto del cammino.
I paesi caratteristici di queste montagne vivono grazie al cammino, ed in questi luoghi il pellegrino vive momenti del tempo che fu. I borghi che si incontrano lungo questa tappa  sono: Murias de Rechivaldo,
Santa Catalina de Somoza, El Ganso, Rabanal del Camino, ed infine Foncebadon a circa 1400 m.
Da quest'ultimo paese non si può non restare affascinati dalle malinconiche rovine di ciò che resta di un paese che fu, nel medioevo, importante centro di accoglienza per i pellegrini che salivano sul Monte Irago. Ci fermiamo, si sta lontano da quello che è la modernità, il caos, il traffico, la quotidianità.
Per le strade di questo piccolo borgo solo pellegrini.

 

17 Luglio
Da Foncebadon  a Ponferrada
Si parte spediti per toccare il punto più alto del cammino. alle 6.30 siamo sotto la famosa Cruz de Hierro, si trova a 1504 m, sul monte Irago. Si tratta di un alto palo di legno in cima al quale è posta una semplice croce in ferro, eretto, forse, dall'eremita Gaucelmo (intorno al 1100). Alla base della cruz, si è formata una montagnola di pietre, da secoli portate dai pellegrini per chiedere protezione nel viaggio. Un gesto ripetuto tutt'ora, ma non si lasciano solo  sassi. E' un luogo affascinante e suggestivo.
Lasciamo la cruz de Hierro, in breve si giunge a Manjarin, dove c'è un caratteristico rifugio di ispirazione templare, all'arrivo dei pellegrini viene suonata la campana.
Ed ora si inizia a scendere, passando per El Acebo, Riego de Ambros, Molinaseca,  per giungere, infine, a Ponferrada, la citta' dei Templari, capitale del Bierzo. Visita al Castello Templare e alla Basilica de Nuestra Señora de la Encina. Ci troviamo a 540 m.

 

18 luglio
Da Ponferrada a Trabadelo
Si esce da Ponferrada passando per il ponte di ferro sul Rio Sil. Il cammino si dipana interamente nel Bierzo, la lunga vallata leonense racchiusa tra la Cordigliera Cantabrica, i Montes de Leon e il Massiccio Galaico. Dopo circa 10 km si arriva a  Colunbrionos, per poi giungere a Camponaraya, da qui si scende dolcemente attraversando la campagna. Si arriva a Cacabelos, gradevole e caratteristico paese con case tipiche, all'uscita dal paese visita al Santuario de las Angustias.
Dopo 7 km si giunge a Villafranca Del Bierzo, cittadina nata e che man mano cresce grazie al cammino. Entrando s'incontra, isolata, la chiesa di Santiago: romanica, con una sola navata, famosa per la Puerta del Perdon. Si trova anche la chiesa di San Francesco D'Assisi, ennesimo ricordo del Santo sul cammino.
Si prosegue sull'asfalto al margine di una statale, il caldo rende il tutto molto faticoso, ma finalmente si giunge a Trabadelo, meta di questa tappa.

 

19 luglio
Da Trabadelo a  Fonfria
Con la tappa di oggi si esce dalla Castilla-Leon e si entra in Galizia, ultima regione del cammino verso Santiago de Compostela.
Uscendo da Trabadelo, si attraversano diverse località e man mano si sale, si parte dai 450 m fino a raggiungere Fonfria a 1300 m (circa), quindi anche oggi si sale.
La salita è quella verso O'Cebreiro, voltandosi si notano il Monte Irago e i Montes de Leon, oramai lontano ricordo. Presto appare il limite provinciale e regionale in pietra, che segnala l'entrata in Galizia. Siamo a 152 km da Santiago, da questo punto in poi si troverà un cippo chilometrico ogni 500 m, conto alla rovescia.
Si sale ancora, si arriva a 1300 m del Cebreiro,  luogo magico e isolato avvolto spesso dalla nebbia, dando così un aspetto ancor più misterioso.
O'Cebreiro è un luogo ricco di suggestione, affascinante nella sua estrema semplicità, la primitiva chiesa preromanica di Santa Maria la Real, piccola, a tre navate , con abside rettangolare.
Attraversando la Galizia, in un continuo saliscendi tra i colli, si incontra la parte più bucolica della regione, con la bellezza antica dei piccoli villaggi in pietra, con pochi abitanti e pochissimi servizi. Da alcuni, questa regione, viene considerata "l'Irlanda di Spagna", un pò anche per il clima anglosassone. Uscendo da O'Cebreiro si continua a salire ed in breve si giunge a Linares, passato il quale si affronta la prima altura, l'alto di San Roque, dove si trova una singolare statua del pellegrino. Da qui un sentiero porta verso Hospital e, dopo la frazione di Padornelo, si sale all'Altro do Poyo (1313 m). Da qui mi porto verso Fonfria.

 

20 luglio
da Fonfria a  Sarria
Oggi si inizia con la discesa, dai 1300 m di Fonfria si arriva ai 665 di Triacastela, per poi salire di nuovo e poi ancora discesa. Lasciando Fonfria si arriva a Triacastela, dopo aver oltrepassato le località di Filloval e As Pesantes. Uscendo da Triacastela si aprono due vie : la prima verso destra in direzione San Xil, la seconda verso sinistra, in direzione Samos. Scelgo la rotta storica, più diretta, lungo la solitaria e remota valle
di San Xil, attraverso villaggi sperduti e una folta vegetazione che a volte crea veri e propri tunnel naturali. Dopo San Xil, si passa per Monton, si oltrepassano le località di Fontearcuda, Furela, Pintin, per poi giungere al paese di Calvor. In lontananza si intravede Sarria, e dopo un'ora si arriva alla meta di quest'oggi. Dopo la sistemazione nell'albergue del peregrino, e routine del bucato, visita al convento de la Magdalena, e alla Chiesa del
Salvador.

 

21 luglio
Da Sarria a Gonzar
Oggi si cammina tra dolci campagne alternate a fitti boschi. Questa è la faccia più sconosciuta della Galizia, negata a chi percorre la regione in automobile. L'aspetto più significativo della tappa, è l'incontro, tra le località di Brea e Ferreiros, del cippo che indica che mancano 100 km a Santiago, particolare che ha l'effetto di moltiplicare le energie e la resistenza del pellegrino. Si oltrepassano, Brea, Morgade, Ferreiros, Mirallos/Rozas, Mercadoro, Perrocha, per arrivare a Vilochà.
Si scende verso la valle del rio Mino, alla cui riva opposta sorge Portomarin. Entro in città per sosta pranzo, si passa attraversando  il rio Mino su un gigantesco ponte moderno. Visita alla chiesa-fortezza di San Nicolas, che fu eretta nel XII sec., ha una sola navata, abside semicircolare. Proseguo per altri 8 km e mi fermo a Gonzar.

 

22 luglio
Da Gonzar a Melide
Si inizia a percepire che la meta finale è a portata di mano, e i chilometri "cadono" sotto i piedi del viandante.
Si parte molto presto anche stamane, alle 4.30 siamo già in cammino, ci sono molti pellegrini e si cerca di giungere il prima possibile alla fine della tappa, altrimenti si rischia di non trovare dove dormire.
Si fa una breve salita per giungere fino a Castromaior, da qui in avanti incominciano i boschi di eucalipto. Una breve ma dura salita porta su una strada principale, si incontrano, a seguire, Hospital de la Cruz e Ventas de Naron, quindi si sale all'Alto de Ligonde (750m), la cui dolce discesa porta al Cruceiro de Lamerios, uno dei crocefissi più interessanti del cammino.
Successivamente si passa per Ligonde, antico e importante luogo jacopeo, dove ancora oggi  si conserva un cimitero di pellegrini.
Dopo 6 km si giunge verso l'importante centro di Palas  de Rei, una volta era la penultima tappa del cammino verso Santiago (secondo il Codex Calixtinus), oggi è una cittadina moderna che non ha conservato nulla del passato.
I paesi successivi, prima di giungere a Melide, sono Casanova, Leboreiro, e Furleos.

 

23 luglio
Da Melide a Labacolla
Partenza alle 4.00, ma gesto ulteriore anticipo non serve. La meta di oggi doveva essere  Pedrouzo, ma sono costretta a proseguire, tutti sia gli albergue del peregrino, che quelli privati sono al completo, c'è una fila interminabile pure davanti la polisportiva che accoglierà i pellegrini, ma ce ne sono troppi ed anche quella non riuscirà a contenerli tutti, ed allora decido di proseguire fino a Monte de Gozo.
Sono le 15, alcuni amici, conosciuti durante il cammino, vanno avanti cercando di capire se li ci sono posti per dormire, considerato che il complesso di Monte do Gozo può ospitare circa 800 persone, ma dopo un'ora di cammino, tramite scambio di sms, arriva notizia che anche lì non c'è più posto. Sono a 43 km, le gambe  non ce la fanno più, mi trovo nei pressi dell'aeroporto di Santiago. Ci fermiamo per una sosta e per capire cosa bisogna fare, nel frattempo ci raggiungo altri due amici pellegrini, ed insieme si va a cercare un hotel in zona, percorriamo altri 3 km, alla fine, riusciamo a trovare posto.
Sarà stato un miracolo, San Giacomo ha voluto premiarci per la costanza e la tenacia. Siamo ad un passo da Santiago, solo 8 km ci separano dal nostro traguardo. E' l'ultima notte sul cammino, ultima notte con gli amici, l'ultima notte prima della meta. Il viaggio "ad limina Sancti Jacobi". Si compie con esso un sogno, un'avventura, e non sembra vero.  Bisogna difendere il silenzio di quest'ultima notte, agli ultimi stupori. Durante la cena, si ripensa alle serate trascorse, alle fatice, ai dolori, alle emozioni provate, alla gente conosciuta, ad i luoghi che particolarmente ci hanno colpito, ai silenzi, ai...sorrisi.
Si abbandona Melide, e dopo la Chiesa di Santa Maria de Melide, si entra nel bosco, si arriva presto a Boente e, dopo altre salite e discese si giunge a Castaneda. Oltrepassato il rio Iso, si passa per Ribadiso da Baixo, Arzua, Salceda, la località di Santa Irene, per giungere a Pedruozo. Si riparte dopo una pausa di 2 ore, si cerca di recuperare le forze per ripartire di nuovo.
La meta di oggi è Labacolla.

 

24 luglio

L'ARRIVO A SANTIAGO DE COMPOSTELA

Da Labacolla a Santiago
Inizia la salita al monte del Gozo (Monte della gioia). Questo è il luogo, dove gli antichi pellegrini, scorgendo Santiago, ringraziavano Dio con canti.
Dopo 24 giorni di pellegrinaggio, questo è il primo che la sveglia suona alle 6. Si decide di affrontarla lentamente, abbiamo solo 9 chilometri, sono quelli finali, quelli che abbiamo sempre aspettato, ma sono anche quelli della fine di questa  meravigliosa esperienza/avventura, e tutto questo nei nostri occhi porta un senso di malinconia.
Durante il cammino abbiamo formato un piccolo gruppo, siamo in 8, tutti partiti da soli ed incontrati lungo il cammino, chi dal primo giorno, chi dopo un pò, ma stamane siamo solo in 4, gli altri sono avanti e decidono di aspettarci all'ingresso di Santiago.
Sono le 9, il ritrovo con i compagni ed insieme lentamente e in silenzio ci avviamo verso la città dell'apostolo attraverso la parte meno ospitale e più moderna. 
Attraverso la Puerta del Camino, si entra finalmente nella città vecchia, la città di pietra, come viene definita.
Torna la poesia, la mente si rallegra, il cuore si allieta, la commozione ha il sopravvento. Ed ecco finalmente, si entra passando sotto un arco, in Plaza del Obradoiro, dominata dalla maestosità della facciata barocca della cattedrale.
Non ci sono parole, solo sguardi, ci si libera della "muchilla"  (zaino) e ci sediamo in mezzo alla piazza ad osservare, in silenzio questo luogo magico.
Il cammino è compiuto, l'impresa è riuscita, la paura di non farcela si è sciolta; ora è tempo di gioia, c'è posto solo per la felicità, la commozione e il ringraziamento.
Ed ora non sto qui ad elencare quello che c'è da vedere, le parole non basterebbero.

Per commenti o richiesta di informazioni sul Cammino di Compostela scrivete a
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3 Luglio 2010

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