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Cammino verso
Santiago de
Compostela
di Pina Lodari
27
giugno
Partenza
da Bologna per
Bordeaux
Sosta a Bordeaux per la
notte |
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28
giugno
Treno
per Bayonne e poi
autobus fino a Seat Jean
Pied de Port,
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Arrivata
a SJPDP decido di
iniziare a camminare, la
prima tappa prevede
l'attraversamento dei
Pirenei
con un dislivello di
1200 m, faccio quindi
sosta in
un rifugio ad Orisson,
la mattina del 28 parto
alle 6 con destinazione
Roncisvalle, tappa
stupenda,
si attraversano i
Pirenei
esci dalla Francia ed
entri in Spagna. |
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Arrivata a Roncisvalle
presto,
l'ostello del pellegrino
apre alle 16 decido,
quindi, di
continuare e faccio
altri 12 km fino a
Bizkarreta. |
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30
giugno
Parto
alle 6 e mi fermo a
Pamplona, percorsi
32 km. Siamo nella
capitale della Navarra. |
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1
luglio
Da
Pamplona a Cirauqui,
anche oggi circa 30 km.
Si passa attraverso
paesaggi fantastici, i
piccoli paesi vivono
grazie al cammino
dei
pellegrini,
gli
abitanti sono
sempre molto
accoglienti. |
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2
Luglio
Da
Cirauqui a Los Arcos,
36 km, la tappa più
lunga, da domani rallento,
i piedi iniziano a
reclamare. |
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3 Luglio
Partenza da Los Arcos
alle 6.15, si lascia la
Navarra per entrare
nella Rioja.
Appena si esce da Los
Arcos si vedono i primi
vigneti. La tappa
prevede per circa 2 ore
dei saliscendi, che
vengono definiti spacca
gambe.
Il primo paese che si
passa è
Sansol dove c'è un
tempio barocco del XVII
secolo dedicato a San
Zoilo. Si arriva a
Torres del Rio
dove troviamo la chiesa
del
Santo Sepolcro a
pianta ottagonale di
probabile origine
templare del XII secolo.
La torre addossata
alla chiesa un tempo
serviva come faro nella
notte per guidare i
pellegrini. All'interno
un pregevole Cristo
crocifisso in legno.
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4 luglio
Si
esce da Logrono passando
per la puerta del
camino. L'uscita dalla
città
sembra interminabile, ci
vogliono circa 3 km.
Si arriva dopo un po'
all'Alto de la Grajera.
Dopo circa 13 km da
Logrono si giunge a
Navarrete, città
che fu in passato
testimone di battaglie
fra castigliani e
navarri.
Dopo 16 km di vigneti si
giunge a Najera, meta di
questa tappa. E' stata
capitale della Navarra
fino al 1076.
La città
vecchia e' unita alla
nuova da un ponte
romanico a otto arcate.
L'albergue del
peregrinos dove
mi fermo oggi
è
gestito da 2 italiani
(volontari), che per 15
giorni all'anno
accolgono i pellegrini.
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5 luglio
da Najera a Grañon
L'uscita da Najera
consente di
osservare le rosse e
suggestive pareti di
roccia e le grotte
scavate dai primi
abitanti della zona.
Il percorso
e' piacevole e
rilassante, si
svolge tra campi
coltivati, vigneti
e sentieri
agricoli.
Si passa per
Azofra, sosta
colazione, per i
prossimi 16 km non
c'e' nulla.
L'unica
compagnia per il
pellegrino sono i
campi di cereali.
Dopo lunghi km in
solitudine si arriva
a Santo Domingo de
la Calzada,
importante citta'
del
Cammino. Il
paese deve il
proprio nome a Santo
Domingo che fu uno
dei più
grandi
benefattori nella
storia della rotta
jacopea. La
localita', fu
inoltre
teatro di una
delle prime
leggende/miracolo
legate alla
letteratura del
Cammino, infatti
nella Cattedrale ci
sono un gallo ed una
gallina, che
all'ingresso del
visitatore si
mettono a cantare.
La tappa prosegue
per Grañon, piccolo
centro d circa 500
abitanti, qui
i pellegrini trovano
accoglienza dal
parroco, che in
cambio di un
donativo ti offre un
posto per dormire,
condivisione della
cena e colazione con
i pellegrini
presenti. Il rifugio
si trova nel
campanile, quasi
millenario. Le
ospitalere che mi
accolgono, anche
oggi, sono italiane,
veramente una serata
intensa e ricca di
belle emozioni. Alla
fine della cena i
pellegrini devono
sistemare la cucina
e poi tutti insieme
ci si trova per la
pregjiera.
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6 luglio
Da Grañon a Villafranca
Montes De la Oca
In questa tappa si
lascia la
provincia/regione di la
Rioja per entrare nella
grande e storica
Castiglia-Leon.
Una comoda pista di
terra scende attraverso
i bei campi coltivati
della zona, anche qui
cereali e vigne, si
giunge ppoi alla
sommita' di una collina
dove finisce la Pioja e
si entra nella
Castiglia.
Si incontrano i seguenti
paesi : Recidilla del
Camino, Castildelgrado,
Viloria, Villamajor del
Rio, Belorado, Tosantos,
Espinosa e
Villafranca, mi sistemo
in un albergue
parrocchiale. |
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La passeggita
continua, con
qualche vescica e
qualche dolore, ma
fa parte del gioco.
Da Villafranca
Montes de Oca a
Burgos (38 km).
Si parte
presto, la tappa di
oggi comincia con
una bella salita. Il
primo tratto
è
faticoso, ma molto
bello. Anticamente i
Montes
de Oca incutevano
molta paura
ai pellegrini per i
briganti e i lupi
che i fitti boschi
della zona potevano
nascondere. Si
arriva fino all'Alto
della Predaja, 1.150
m. Il lungo sentiero
che costeggia gli
interminabili boschi
arriva fino a San
Juan de Ortega.
Si esce da San Juan,
si passa per Ages
e dopo alcuni km si
arriva a Atapuerca,
il più
antico sito
preistorico della
penisola iberica.
Lasciato
il sentiero si sale
per una zona
montuosa, la Sierra
di Atapuerca, in
cima una grande
croce di legno, e da
qui si può
osservare
l'interminabile
pianura di Burgos.
Dopo aver
attraversato i
paesini di :
Cardanuela-Riopico e
Orbaneja, da
Villafria a Burgos
il mio compagno
"fedele" di cammino
è
l'asfalto.
Per entrare a Burgos
si attraversa la
lunga e snervante
zona industriale
della città.
Ma ne vale la pena,
da lontano si
intravede
maestosa la
Cattedrale.
L'albergue del
peregrino
è
ha pochi passi da
essa.
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8 Luglio
da Burgos a San Bol
Il primo tratto della
tappa di oggi e' facile,
il cammino procede lungo
la valle del Rio
Arlanzona. La prima
località
è
Villabilla, sosta
colazione e poi si
riparte, un po'
lentamente, stamane le
gambe non riescono a
trovare un
giusto ritmo. Dopo pochi
km si giunge a Tardajos.
Con questa tappa si
entra nelle mesetas, ed
ecco che dopo Rabè
comincia l'ascesa alla
prima meseta.
Ci si trova in
una distesa dove intorno
ci sono campi di grano,
e null'altro.
Al termine della
prima meseta, si arriva
a Hornillos del Camino,
sosta pranzo, fa molto
caldo, ma decido di
proseguire e fare
un'altra meseta, alla
fine di questa si giunge
ad una località
caratteristica,
Orroyo San Bol, dove
c'e' un minuscolo
rifugio, e si trova una
rigogliosa fonte
naturale di acqua
fresca. Mi fermo, anzi
ci fermiamo, siamo in 7
italiani, in questo
sperduto rifugio nelle
mesetas.
L'hospitalera
(Victoria) ci prepara
una deliziosa paella,
alle 20.30 si va a
letto, non c'è
elettricità.
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9
luglio
Da San Bol a Itero
de la Vega
Stamane si parte
tardi,
è
piovuto tutta la
notte e ancora alle
6 la pioggia non
smette di cadere.
Pian piano il cielo
si rasserena e ci si
mette in cammino. Si
passa per un'altra
meseta, la pioggia
ha reso il terreno
fangoso, si comincia
con molta fatica. A
5 km si giunge a
Hontanas, breve
sosta e si riparte,
si passa per un
antico e diroccato
convento di San
Anton.
Il cammino passa
proprio sotto
l'arcata gotica del
complesso, molto
suggestivo.
Un paio di km ancora
e si giunge a
Castrojeriz. Giunti
alla sommità,
si contempla
l'immensità
e la bellezza della
natura.
Superata la collina
e la Fuente del
Piojo, si trova
Puente Fitero e,
isolata nella
pianura, l'eremita
di San Nicolas.
Attraversato
l'omonimo ponte
medievale sul Rio
Pisuerga, si arriva
a Itero de la
Vega.
Fa caldo, decido di
fermarmi.
Per giungere a
Santiago mancano 450
km,
è ancora
lunga.
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10
Luglio
Da Itero de la Vega a
Carrion de los Condes
Oramai le giornate
cominciano presto, alle
5.30 sono gia' in
cammino,
direzione
Boadilla del Camino,
sosta colazione, dopo
alcuni km si giunge a
Formista,
importante centro
agricolo romano. Visita
alla Chiesa di San
Martin.
Uscendo da Formista si
cammina su un sentiero
rettilineo
interminabile,
parallelo ad una
strada provinciale.
Tutt'intorno il
panorama
è monotono, si
chiacchera e si
scherza con i compagni
pellegrini per far
pasare il tempo, fa
molto caldo non
vi sono alberi a far
ombra.
Prima di giungere alla
meta di oggi, si passa
per : pablazion de
Campos,
Revenga Da
campos, Villarmentero,
per giungere infine a
Carrion de Los Condes.
Si pernotta nel
monastero di Santa
Clara.
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11
Luglio
Da Carrion de Los Condes
a Sahagun.
La tappa del giorno
precedente non
è
stata che un anticipo
della monotonia
che anche in
questa giornata si e'
presentata.
Si
parte alle 4.30, i primi
17 km sono nel nulla.
Non un paese, non un
cambio
di paesaggio
mutano l'orizzonte di
questo tratto. Con gli
altri pellegrini ci
deliziamo,
almeno, di un magnifico
sole che sorge.
Questo tratto, pone il
pellegrino dinnanzi a
quella che resta una
delle
parti più
autentiche
dell'originale
tracciato del cammino
medievale.
Il primo paese che si
incontra
è Calzadilla de
la Cueza, come nelle
precedenti tappe
mesetiche, il paese
appare all'improvviso
sotto la linea
dell'orizzonte.
Successivamente si passa
per Ledigos, Terradillos
de Templarios, San
Nicolas
del Real Camino e
infine, vogliamo proprio
farci del male,
decidiamo di
proseguire fino a
Sahagun.
Oggi record, 40 km, 13 h
di cammino.
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12
luglio
Da Sahagun a Mansilla De
Las Mulas.
Dopo la lunga tappa
precedente, con i
compagni pellegrini si
era deciso di
rallentare, con
questo ritmo saremmo
arrivati a Santiago in
pochi giorni. Ma
non
è
stato cosi', anche oggi
una lunga tappa, il
tempo era dalla nostra
parte, non faceva
molto caldo.
Si parte alle 5.30, ed
anche oggi si fa fatica
a trovare un giusto
ritmo.
Si esce da Sahagun
attraverso il Puente De
Canto, per proseguire
per l'antico
Cammino
convertito in un
sentiero pedonale
alberato.
Prima di arrivare a
El Burgo Ranero, si
passa per Bercianos. La
tappa è
molto
semplice, uscendo
da El Burgo Ranero si
attraversa una zona
paludosa, si
ritrova dopo
qualche chilometro la
pista alberata. E' un
paesaggio del tutto
simile a ieri. La
monotonia della linea
retta del cammino,
è
interrotta prima
da Reliegos,
antico insediamento dove
confluivano diverse
strade.
Mancano 6 km per
giungere alla meta di
quest'oggi, ma sembrano
interminabili.
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13
Luglio
Da Mansilla De Las Mulas
a Leon
Per oggi ci concediamo
una tappa breve, solo 18
km, per avere la
possibilità
di visitare
Leon.
Si esce da Mansilla De
Las Mulas per l'antico
ponte di pietra sul Rio
Elsa,
qui il paesaggio
comincia a
mutare
e ad arrotondarsi.
Prima di giungere a
Leon, si passa per:
Villamoros, Puente de
Villarente,
Arcahueja e
Valdelafuerte.
Considerata la tappa
breve, non si fa nessuna
sosta,
si parte spediti
verso Leon, e in meno di
4 ore siamo nella grande
città.
Essa è
di notevole importanza
storica per il Cammino e
per la Spagna. Fondata
dai romani,
decadde durante le
invasioni barbariche.
Visita alla Cattadrale,
alla Basilica di San
Isidoro.
Mancano
circa 300
km per giungere a
Santiago, spero di
continuare a reggere, i
piedi si stanno
lamentando.
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14
Luglio
Da Leon a San Martin
del Camino
L'uscita da Leon
sembra
interminabile, sono
le 6 e per le strade
c'è
poca gente,
almeno questo
rende tutto più
semplice. Si lascia
la città
dopo aver
attraversato il
ponte di San Marcos,
sul rio Bernesga.
Si passa poi per
Trabajo
del Camino, che
è un sobborgo
di Leon, si prosegue
per La Virgen del
Camino. Qui ci sono
2 alternative: o
seguire il tracciato
originale
dall'antico Cammino
verso Villadangos
del Paramo, o il
percorso per Villar
De Mazarife. Vado
verso Villadangos,
si incontra una
pista pedonale
parallela alla
strada trafficata.
Da qui si passa per
Valverde de la
Virgen, San Miguel
del Camino,
Villadangos, per poi
giungere a San
Martin del Camino.
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15
Luglio
Da San Martin del Camino
a Astorga.
Oggi è
il primo giorno dove al
mattino si parte e fa
freddo, oltre al pile
indosso anche la giacca,
non so, ma credo ci
siano sui 10 gradi.
Anche quest'oggi tappa
molto tranquilla, sia
per i pochi chilometri,
che per il terreno pieno
e gradevole.
Si giunge al primo
paese, Puente y Hospital
de Orbigo, si attraversa
l'imponente e storico
ponte sul Rio Orbigo.
lasciato il paese, si
attraversa,
poi, Villare De orbigo e
Santibanez de
Valdeiglesias. Si
cammina bene e raggiungo
dopo solo 5 ore
Astorga, senza fare
soste lungo il cammino.
La storia di Astorga,
è
legata a quella del
Cammino. Visita alla
Cattedrale di Santa
Maria, in stile Gotico,
al Palacio Episcopal,
costruito in stile
neogotico,
è
un'opera di Gaudì.
all'interno vi
è
il museo del Cammino,
dedicato a tutte le vie
che confluivano ad
Atorga.
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16
Luglio
Da Astorga a
Foncebadon.
Finalmente dopo le
tristi mesetas, la
linea dell'orizzonte
cambia
definitivamente
aspetto con
l'avvicinarsi dei
Montes de Leon. In
questa tappa e nella
prossima, si toccherà
il punto più
alto del cammino.
I paesi
caratteristici di
queste montagne
vivono grazie al
cammino, ed in
questi luoghi il
pellegrino vive
momenti del tempo
che fu.
I borghi che
si incontrano lungo
questa tappa
sono: Murias de
Rechivaldo,
Santa Catalina de
Somoza, El Ganso,
Rabanal del Camino,
ed infine Foncebadon
a circa 1400 m.
Da quest'ultimo
paese non si può
non restare
affascinati dalle
malinconiche rovine
di ciò
che resta di un
paese che fu, nel
medioevo, importante
centro di
accoglienza per i
pellegrini che
salivano sul Monte
Irago. Ci fermiamo,
si sta lontano da
quello che
è
la modernità,
il caos, il
traffico, la
quotidianità.
Per le strade di
questo piccolo borgo
solo pellegrini.
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17
Luglio
Da Foncebadon a
Ponferrada
Si parte spediti per
toccare il punto più
alto del cammino. alle
6.30 siamo sotto la famosa
Cruz de Hierro,
si trova a 1504 m, sul
monte Irago. Si tratta
di un alto palo di legno
in cima al quale
è
posta una semplice croce
in ferro, eretto, forse,
dall'eremita Gaucelmo
(intorno al 1100). Alla
base della cruz, si
è
formata una montagnola
di pietre, da secoli
portate dai pellegrini
per chiedere protezione
nel viaggio. Un gesto
ripetuto tutt'ora, ma
non si lasciano solo
sassi. E' un luogo
affascinante e
suggestivo.
Lasciamo la cruz de
Hierro, in breve si
giunge a Manjarin, dove
c'è
un caratteristico
rifugio di ispirazione
templare, all'arrivo dei
pellegrini viene suonata
la campana.
Ed ora si inizia a
scendere, passando per
El Acebo, Riego de
Ambros, Molinaseca,
per giungere, infine, a
Ponferrada, la citta'
dei Templari, capitale
del Bierzo. Visita al
Castello Templare e alla
Basilica de Nuestra
Señora de la Encina. Ci
troviamo a 540 m.
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18
luglio
Da Ponferrada a
Trabadelo
Si esce da Ponferrada
passando per il ponte di
ferro sul Rio Sil. Il
cammino si dipana
interamente nel Bierzo,
la lunga vallata
leonense racchiusa tra
la Cordigliera
Cantabrica, i Montes de
Leon e il Massiccio
Galaico. Dopo circa 10
km si arriva a
Colunbrionos, per poi
giungere
a Camponaraya, da qui si
scende dolcemente
attraversando la
campagna. Si arriva a
Cacabelos, gradevole e
caratteristico paese con
case tipiche, all'uscita
dal paese visita al
Santuario de las
Angustias.
Dopo 7 km si giunge a
Villafranca Del Bierzo,
cittadina nata e che man
mano cresce grazie al
cammino. Entrando
s'incontra, isolata, la
chiesa di Santiago:
romanica, con una sola
navata, famosa per la
Puerta del Perdon. Si
trova anche la chiesa di
San Francesco D'Assisi,
ennesimo ricordo del
Santo sul cammino.
Si prosegue sull'asfalto
al
margine di una statale,
il caldo rende il tutto
molto faticoso, ma
finalmente si giunge a
Trabadelo, meta di
questa tappa.
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19
luglio
Da Trabadelo a
Fonfria
Con la tappa di oggi
si esce dalla
Castilla-Leon e si
entra in Galizia,
ultima regione del
cammino verso
Santiago de
Compostela.
Uscendo da
Trabadelo, si
attraversano diverse
località e man mano
si sale, si parte
dai 450 m fino a
raggiungere Fonfria
a 1300 m (circa),
quindi anche oggi si
sale.
La salita è quella
verso O'Cebreiro,
voltandosi si notano
il Monte Irago e i
Montes de Leon,
oramai lontano
ricordo. Presto
appare il limite
provinciale e
regionale in pietra,
che segnala
l'entrata in
Galizia. Siamo a 152
km da Santiago, da
questo punto in poi
si troverà un cippo
chilometrico ogni
500 m, conto alla
rovescia.
Si sale ancora, si
arriva a 1300 m del
Cebreiro,
luogo magico e
isolato avvolto
spesso dalla nebbia,
dando così un
aspetto ancor
più
misterioso.
O'Cebreiro è un
luogo ricco di
suggestione,
affascinante nella
sua estrema
semplicità, la
primitiva chiesa
preromanica di Santa
Maria la Real,
piccola, a tre
navate , con abside
rettangolare.
Attraversando la
Galizia, in un
continuo saliscendi
tra i colli, si
incontra la parte
più bucolica della
regione, con la
bellezza antica dei
piccoli villaggi in
pietra, con pochi
abitanti e
pochissimi servizi.
Da alcuni, questa
regione, viene
considerata
"l'Irlanda di
Spagna", un pò anche
per il
clima
anglosassone.
Uscendo da
O'Cebreiro si
continua a salire ed
in breve si giunge a
Linares, passato il
quale si affronta la
prima altura, l'alto
di San Roque, dove
si trova una
singolare statua del
pellegrino. Da qui
un sentiero porta
verso Hospital e,
dopo la frazione di
Padornelo, si sale
all'Altro do Poyo
(1313 m). Da qui mi
porto verso Fonfria.
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20
luglio
da
Fonfria a
Sarria
Oggi si inizia con la
discesa, dai 1300 m di
Fonfria si arriva ai 665
di Triacastela, per poi
salire di nuovo e poi
ancora discesa.
Lasciando Fonfria
si arriva a Triacastela,
dopo aver oltrepassato
le località di Filloval
e As Pesantes. Uscendo
da Triacastela si aprono
due vie : la prima verso
destra in direzione San
Xil, la seconda verso
sinistra, in direzione
Samos. Scelgo la rotta
storica, più diretta,
lungo la solitaria e
remota valle
di San Xil, attraverso
villaggi sperduti e una
folta vegetazione che a
volte crea veri e propri
tunnel naturali. Dopo
San Xil, si passa per
Monton, si oltrepassano
le località di
Fontearcuda, Furela,
Pintin, per poi giungere
al paese di Calvor. In
lontananza si intravede
Sarria, e dopo un'ora si
arriva alla meta di
quest'oggi. Dopo la
sistemazione
nell'albergue del
peregrino, e routine del
bucato, visita al
convento de la
Magdalena, e alla Chiesa
del
Salvador.
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21
luglio
Da Sarria a Gonzar
Oggi si cammina tra
dolci campagne alternate
a fitti boschi. Questa è
la faccia più
sconosciuta della
Galizia, negata a chi
percorre la regione in
automobile. L'aspetto
più significativo della
tappa, è l'incontro, tra
le località di Brea e
Ferreiros, del cippo che
indica che mancano 100
km a Santiago,
particolare che ha
l'effetto di
moltiplicare le energie
e la resistenza del
pellegrino. Si
oltrepassano, Brea,
Morgade, Ferreiros,
Mirallos/Rozas,
Mercadoro, Perrocha, per
arrivare a Vilochà.
Si scende verso la valle
del rio Mino, alla cui
riva opposta sorge
Portomarin. Entro in
città per sosta pranzo,
si passa attraversando
il rio Mino
su un gigantesco ponte
moderno. Visita alla
chiesa-fortezza di San
Nicolas, che fu eretta
nel XII sec., ha una
sola navata, abside
semicircolare. Proseguo
per altri 8 km e mi
fermo a Gonzar.
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22
luglio
Da Gonzar a Melide
Si inizia a percepire
che la meta finale è a
portata di mano, e i
chilometri "cadono"
sotto i piedi del
viandante.
Si parte molto presto
anche stamane, alle 4.30
siamo già in cammino, ci
sono molti pellegrini e
si cerca di giungere il
prima possibile alla
fine della tappa,
altrimenti si rischia di
non trovare dove
dormire.
Si fa una breve salita
per giungere fino a
Castromaior, da qui in
avanti incominciano i
boschi di eucalipto. Una
breve ma dura salita
porta su una strada
principale, si
incontrano, a seguire,
Hospital de la Cruz e
Ventas de Naron, quindi
si sale all'Alto de
Ligonde (750m), la cui
dolce discesa porta al
Cruceiro de Lamerios,
uno dei crocefissi più
interessanti del
cammino.
Successivamente si passa
per Ligonde, antico e
importante luogo
jacopeo, dove ancora
oggi si conserva
un cimitero di
pellegrini.
Dopo 6 km si giunge
verso l'importante
centro di Palas de
Rei, una volta era la
penultima tappa del
cammino verso Santiago
(secondo il Codex
Calixtinus), oggi è una
cittadina moderna che
non ha conservato nulla
del passato.
I paesi successivi,
prima di giungere a
Melide, sono Casanova,
Leboreiro, e Furleos.
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23
luglio
Da Melide a Labacolla
Partenza alle 4.00, ma
gesto
ulteriore anticipo non
serve. La meta di oggi
doveva essere
Pedrouzo, ma sono
costretta a proseguire,
tutti
sia gli albergue
del peregrino, che
quelli privati sono al
completo, c'è una fila
interminabile pure
davanti la polisportiva
che accoglierà i
pellegrini, ma ce ne
sono troppi ed anche
quella non riuscirà a
contenerli tutti, ed
allora decido di proseguire
fino a Monte de Gozo.
Sono le 15, alcuni
amici, conosciuti
durante il cammino,
vanno avanti cercando di
capire se li ci sono
posti per dormire,
considerato che il
complesso di Monte do
Gozo può ospitare circa
800 persone, ma dopo
un'ora di cammino,
tramite scambio di sms,
arriva notizia che anche
lì non c'è più posto.
Sono a 43 km, le gambe
non ce la fanno più, mi
trovo nei pressi
dell'aeroporto di
Santiago. Ci fermiamo
per una sosta e per
capire cosa bisogna
fare, nel frattempo ci
raggiungo altri due
amici pellegrini, ed
insieme si va a
cercare un hotel
in zona, percorriamo
altri 3 km, alla fine,
riusciamo a trovare
posto.
Sarà stato un miracolo,
San Giacomo ha voluto
premiarci per la
costanza e la tenacia.
Siamo ad
un passo
da Santiago, solo 8 km
ci separano dal nostro
traguardo. E' l'ultima
notte sul cammino,
ultima notte con gli
amici, l'ultima notte
prima della meta. Il
viaggio "ad limina
Sancti Jacobi". Si
compie con esso un
sogno, un'avventura, e
non sembra vero.
Bisogna difendere il
silenzio di quest'ultima
notte, agli ultimi
stupori. Durante la
cena, si ripensa alle
serate trascorse, alle
fatice, ai dolori, alle
emozioni provate, alla
gente conosciuta, ad i
luoghi che
particolarmente ci hanno
colpito, ai silenzi, ai...sorrisi.
Si abbandona Melide, e
dopo la Chiesa di Santa
Maria de Melide, si
entra nel bosco, si
arriva presto a Boente
e, dopo altre salite e
discese si giunge a
Castaneda. Oltrepassato
il rio Iso, si passa per
Ribadiso da Baixo,
Arzua, Salceda, la
località di Santa Irene,
per giungere a Pedruozo.
Si riparte dopo una
pausa di 2 ore, si cerca
di recuperare le forze
per ripartire di nuovo.
La meta di oggi è
Labacolla.
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24
luglio
L'ARRIVO A SANTIAGO DE
COMPOSTELA
Da
Labacolla a Santiago
Inizia la salita al
monte del Gozo (Monte
della gioia). Questo è
il luogo, dove gli
antichi pellegrini,
scorgendo Santiago,
ringraziavano Dio con
canti.
Dopo 24 giorni di pellegrinaggio,
questo è il primo che la
sveglia suona alle 6. Si
decide di affrontarla
lentamente, abbiamo solo
9 chilometri, sono
quelli finali, quelli
che abbiamo sempre
aspettato, ma sono anche
quelli della fine di
questa
meravigliosa
esperienza/avventura, e
tutto questo nei nostri
occhi porta un senso di
malinconia.
Durante il cammino
abbiamo formato un
piccolo gruppo, siamo in
8, tutti partiti da soli
ed incontrati lungo il
cammino, chi dal primo
giorno, chi dopo un pò,
ma stamane siamo solo in
4, gli altri sono avanti
e decidono di aspettarci
all'ingresso di
Santiago.
Sono le 9, il ritrovo
con i compagni ed
insieme lentamente e in
silenzio ci avviamo
verso la città
dell'apostolo attraverso
la parte meno ospitale e
più moderna.
Attraverso la Puerta del
Camino, si entra
finalmente nella città
vecchia, la città di
pietra, come viene
definita.
Torna la poesia, la
mente si rallegra, il
cuore si allieta, la
commozione ha il
sopravvento. Ed ecco
finalmente, si entra
passando sotto un arco,
in Plaza del Obradoiro,
dominata dalla
maestosità della
facciata barocca della
cattedrale.
Non ci sono parole, solo
sguardi, ci si libera
della "muchilla"
(zaino) e ci sediamo in
mezzo alla piazza ad
osservare, in silenzio
questo luogo magico.
Il cammino è compiuto,
l'impresa è riuscita, la
paura di non farcela si
è sciolta; ora è tempo
di gioia, c'è posto solo
per la felicità, la
commozione e il
ringraziamento.
Ed ora non sto qui ad
elencare quello che c'è
da vedere, le parole non
basterebbero.
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Per
commenti o richiesta di
informazioni sul Cammino
di Compostela scrivete a
compostela@belcastroweb.com
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3 Luglio 2010
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