Punzecchiatura
di Emilio Grimaldi
L'enigma della
gravidanza.
Non tutti sanno che il motivo
per cui mons. Domenico Graziani,
arcivescovo della Diocesi di
Crotone Santa Severina, non ha
raggiunto l'antica città di
Belcastro per festeggiare
insieme agli altri vescovi e ai tantissimi preti
convenuti, il trentesimo anniversario dell'attuale
parroco, don Franco Lorenzo, é perché la sua
autista, per giunta in dolce attesa, ha avuto un
malore. E sono dovuti tornare indietro mentre erano
in viaggio. Carballus dixit. 9 settembre 2014
Rosario Rocca
aveva un sogno nel cassetto:
amministrare il suo paese natio,
governarlo nel rispetto della natura
e nel solco della libertà. Un
progetto, una passione.
E così i suoi concittadini più
amorevoli l'hanno accontentato.
Hanno prima bruciato la macchina
della sorella e poi la sua. Gli
hanno dato il Benestare. In quel
paese della
Locride si usa così. Ironia
beffarda e crudele.
3 ottobre 2013
La Concordia
La Concordia si rialza,
lentamente ma lo sta facendo,
grazie a delle potentissime funi
d'acciaio
e anche per Schettino si fanno
maturi i tempi per una svolta:
si candiderà alle prossime
elezioni politiche. Il suo
slogan: "Dove c'è Pilu c'è
Concordia."
17 settembre 2013
Giorgio II
Dio è morto, Marx è
morto. Mentre Napolitano è ancora vivo,
per questo non mi sento bene!
Gratta & Vinci
Ci sono cose che non si possono
comprare: l’amore, l’amicizia,
la felicità. Per tutto il resto
c’è la Regione Calabria.
Per le bollette della
spazzatura, le multe, le tasse
dell’Agenzia delle entrate, i
viaggi, le cene, i detersivi, i
caffè, le bevande, i cellulari e
i personal computer di ultima
generazione come gli iPhone e
gli iPad, le ricariche
telefoniche, la benzina, il
gasolio. I Consiglieri regionali
non hanno avuto scrupoli di
nessun tipo, secondo l’inchiesta
della Procura di Reggio
Calabria. Alla lista dei
rimborsi ci sono pure i
biglietti della lotteria “Gratta
e Vinci”. Il pazzesco diventa
possibile. MasterCard gli fa un
baffo.
4 aprile 2013
Il genio
Nano.
Pino Nano, noto giornalista calabrese,
meglio del Trota nazionale. Tre esami in
un solo giorno. “Erano facili”, ha detto
ai giudici. “Filosofia della Mente”,
“Etica della comunicazione” e
“Filosofia politica”, tutti superati
con 30/30.
“E come ha fatto?” gli hanno chiesto curiosi i
magistrati.
“Semplice. Per la mente ho spiegato che la ragione
spirituale non sempre prevale sugli impulsi
materiali. Per l’etica che non sempre nella
comunicazione c’è onestà intellettuale”.
“E per l’esame politico?
“Che nella politica calabrese, invece, c’è molta
amicizia. Tutti sono amici tra di loro perché gli
amici degli amici sono anche amici dei primi.
“E l’ha promossa con questo?”
“Sì, perché è amico d’infanzia di un mio amico alla
lontana. Etica e azione”.
22
novembre 2012
Il
Ros
Ci
sono Ros (Raggruppamento
operativo speciale dei
carabinieri) e Ros. Ci sono Ros
che fanno umilmente il loro
lavoro rischiando veramente la
vita e
Ros che per un
giorno dirigono una
squadra di due
persone, dopo
vent'anni, passati
come imputati nelle
aule di tribunale e
alla corte del capo
di turno per
lavorare, scrivono
libri e si
pavoneggiano in
Tv come angeli della
Patria vantando una
vita da infiltrato
per combattere il
malaffare. Non mi
dispiace sapere che
uno di quest'ultimi
non ha nemmeno le
chiavi di casa.
Manco i suoi
familiari si fidano
di lui.
29 ottobre 2012
L’abusivo
L’abusivismo è la
piaga del millennio.
Persone che
costruiscono dove
gli pare. Che
occupano spazi
comuni. Che chiudono
e aprono intere
strade, come gli
gira. Anche nel catanzarese.
Soprattutto nel catanzarese. Ma
c’è chi si batte perché le cose
possano cambiare. Tra questi un
avvocato. Un giorno si reca nel
suo studio un compaesano. Non lo
conosceva. E rompe il ghiaccio
sui mali che affliggono il
quartiere. L’interlocutore
ascolta un po’ sornione. A lui
interessa di più la multa. Che
“illegalmente” gli avevano
verbalizzato. Il legale non fa
caso alla sua indifferenza.
Chiede il documento d’identità e
lo rassicura. E se ne va. Appena
fuori legge bene il nome del
cliente. Era il leader
dell’abusivismo. Aveva occupato
e costruito l’inverosimile. Il
vero responsabile
dell’urbanizzazione selvaggia.
Ha un attimo di esitazione.
Perplesso. Poi scoppia in una
risata. Liberatoria.
6 ottobre 2012
Abramo, il
padre dell'acqua.
Primo giorno delle
elezioni. Catanzaro
senz’acqua. Domani.
Ore 17: ancora
senz’acqua.
Il dilemma: Abramo la
taglierà per sempre, incazzato
per il responso delle urne.
Abramo è
sindaco, e la lascerà chiusa per
riaprirla il giorno dopo e
guadagnarsi così il vasavasa del
mattino.
In ogni caso
i catanzaresi sono fottuti. Sic!
6 maggio 2012
Il Trota
Il Trota italiano si è laureato
in Albania. È dottore in
Gestione aziendale. Ventinove
esami in un anno.
Un genio incompreso prima e
dopo. Soprattutto dopo. Come ha
fatto? “Un esame al mese”.
Gestione aziendale post Padaniam.
5 maggio 2012
Le buche
Ultim'ora: tappate
le buche della
strada che porta a
Belcastro. E'
iniziata
ufficialmente la
campagna elettorale
15 febbraio 2012
Cappello
in
testa, cravatta
d’ordinanza e ombrello
sottobraccio. Settantanove anni
suonati e anche un po’
claudicante va al Comune a
chiedere il rinnovo della carta
d’identità. Allo sportello
l’attende una ragazza. Occhi azzurri,
capelli lisci e biondi e fisico
longilineo. E’ preparata. Gli
spiega il nuovo modello
elettronico. Lui ascolta, infine
la ringrazia. Il giorno dopo,
non convinto, ritorna con il suo
legale. La dipendente illustra
le nuove direttive del ministero
dell’Interno anche all’avvocato.
Lui, però, ha qualcosa che
vorrebbe dire. E ad un certo
punto sbotta: “Sono vedovo, di
famiglia buona e laureato in
medicina. Ho una bella casa,
terreni e società. Io so come
siete voi polacche. Ho bisogno
solo di compagnia, che ne dici?”
Lei, catanzarese doc, non si
scompone, e gli risponde a tono:
“A parte il fatto che non sono
polacca, come si permette? E
anche se lo fossi? Come si
permette ad andare in giro
propinando di fare la schiavetta
a chi viene in Italia per un
futuro migliore? E poi, giusto
per inciso, sono la moglie del
segretario comunale. Mi
complimento con lei, soprattutto
per la laurea. In cosa ha detto
di essere laureato?” Lui: “In
Medicina, nel 1952 alla gloriosa
Università di Roma, quando la
laurea era una laurea”. Il
legale abbassa lo sguardo.
Avrebbe voluto non essere
presente.
E’ questione di
un attimo. Capisce che non c’è
trippa per gatti. Si riprende
gli accessori che aveva poggiato
alla sedia, e se ne va.
Il piede che si
trascinava sembrava tanto una
coda.
28 novembre 2011
L'Emancipazione
femminile
Berlusconi si
dimette.
Un
sogno che si traduce
in un incubo.
Gli
italiani hanno
aperto gli occhi:
hanno riconosciuto
nelle donne di
Palazzo Grazioli le
loro nipoti.
Alle
prossime elezioni.
12 novembre 2011
I tacchi.
Tacchi sì, tacchi no. Alle donne
piacciono. Anche agli uomini,
certo. Una donna con i tacchi
riceve e dà slancio e
leggerezza.
Non sempre,
ma spesso fa rima con bellezza.
Tacchi vertiginosi, moderati,
solo accennati. A volte è
possibile giudicare una donna
dai centimetri che ha sotto le
scarpe. Da come fanno da pendant
con il resto. Azzardato. Mai,
però, come l’ironia mordace e
grondante
invidia di una lei che si
rivolge a un lui così: “Ora che
ti sei maritato, faglieli
togliere. Non ne ha più
bisogno”.
29 agosto 2011
Il rispetto
Una
signora va a fare la
spesa, arrivata al banco
apre il portafogli. Toh,
l’amara sorpresa: non ha
i contanti. L'impiegata
alla cassa è imbarazzata
e anche lei.
Interviene un responsabile del
supermercato: pago io il conto
della signora: voi non sapete
chi è lei! La donna, nel
frattempo, per superare il
disagio continua a cercare i
soldi e rassicura: non vi
preoccupate: li troverò. E la
gente comincia a mormorare: ma
chi sarà mai! A quel punto lui
dice: è la cognata del sindaco
di... E lei, fra sé e sé: a
saperlo, che avrebbe detto
questo, glielo avrei lasciato,
il conto...
1 aprile 2011
Buon
compleanno, Ruby
Buon
compleanno, Ruby. Oggi è
un giorno importante per
te, acquisisci la
maggiore età. Un vero
cambiamento. Per
esempio, se rubi
un'altra volta, devi
telefonare tu, ora, al
tuo caro Papi.
Ti informo di una cosa, forse non ti
piacerà, ma è la realtà. Lui è
buono con tutte, ma predilige le
minorenni. Sai, ogni scandalo è
importante per lui, un modo per
rimanere sulla cresta dell’onda
e per dare così alle sinistre un
motivo valido per continuare a
pensare ancora a lui,
considerato che non sanno
pensare a se stessi. E lui è
magnanimo. È fatto così. Un vero
samaritano.
Tranquilla, non tutto è perduto,
potrai chiedere di lavorare in
Mediaset o in Rai, lì si
accontentano anche delle
maggiorenni.
2
novembre 2010
Bova, il bombarolo.
Questa è
grossa, ragazzi.
Tenetevi forte. Vi
ricordate i principi
comunisti di Marx?
Dimenticateveli. Vi
ricordate le belle
parole del Pd italiano,
dell’uguaglianza di
tutti i cittadini? Del
lavoro, della
disoccupazione, e di
tutto il resto?
Azzerate tutto.
Giuseppe Bova, ex illustre
rappresentante del Pd calabro -
che è molto più vicino alla
povera gente di quello idealista
del passato e dei vari D’Alema,
Prodi, Veltroni e Bersani -
nonché ex vicepresidente del
Consiglio regionale, ha chiesto
il rimborso del carburante che
ha speso nel pieno del suo
mandato elettorale, dal 2006 al
2010. Udite, udite! 211 mila
euro. Che corrispondono a circa
1440 km al giorno. Se un
italiano medio ne percorre 15
mila all’anno, lui ne ha
attraversati tanti quanti ne
fanno una quarantina di
automobilisti messi insieme. E
dire che promise di non volere
l’auto blu. A chi la vuole dare
a bere? Che faccia da culo!
Perdonate l’eufemismo. Per la
cronaca è stato cacciato dal Pd.
30 ottobre 2010
I punti esclamativi
Facebook
ci ha dato una piazza.
Virtuale come non mai.
Si possono scrivere le
cose che uno ha in testa
in quel momento. Si
mandano messaggi. Si
chatta.
Si
condividono sentimenti.
Pensieri.
Si
mettono delle foto. Dei video.
Si taggano le persone! La
bacheca è diventata come una
finestra di casa. Dalla quale
gli “amici” possono vedere tutto
quello che uno ha. Cose vecchie.
Nuove. Belle. O brutte. Ma se ci
fate caso alcuni lo utilizzano
solo per i “!” (punti
esclamativi). Vogliono
scrivere che oggi è una bella
giornata? Ci piazzano in fondo
un bel punto esclamativo. Che
oggi sono incazzati con il
mondo? Eh, un punto esclamativo
ci vuole. Vogliono dire la loro
in un post che ha già
cinquecento commenti? Allora,
per evitare di essere criticati,
ce ne mettono almeno dieci, così
che se uno vuole replicare ci
pensa due volte per evitare di
essere invaso da questi “!”.
Sono quelli che siccome non
vengono ascoltati quando parlano
nella vita reale si convincono
di esserlo almeno su facebook.
Sic!
24
luglio 2010
Rai 3? No, Rai 0
Anche a
Rai 3 Calabria si stanno
svolgendo le cosiddette
Tribune elettorali con i
tre candidati alle
prossime consultazioni
regionali. Agazio
Loiero, Giuseppe
Scopelliti e Pippo
Callipo.
L’11 scorso per esempio, Callipo
è rimasto bloccato
sull’autostrada e il confronto
lo hanno fatto solo Scopelliti e
Loiero. Non se la sono sentita
di aspettarlo, hanno iniziato e
finito senza di lui. Ieri è
mancato anche Loiero, e il
confronto lo ha fatto solo
Scopelliti con se stesso. Ma
dalla Rai Televisione italiana
rassicurano. La prossima volta,
se dovessero mancare tutti e
tre, il confronto si farà
comunque. Manderanno in onda le
loro foto in perfetta par
condicio. Illustreranno le
misure. L’altezza. Il peso.
L’età. L’elenco dei piatti
preferiti. Musiche. Libri.
Hobby. L’ora della sveglia.
L’ora del sonno. Farmaci
assunti. Marca occhiali.
Orologio. Vestiti. Scarpe.
Numero di segretarie. Gusti
sessuali. Grado di fedeltà
coniugale. Religione preferita.
E quella praticata. Numero di
pizze consumate in una
settimana. Malattie avute in
gioventù. Malattie in itinere.
Ciò a cui non riescono a fare a
meno. Le cose che li mandano in
bestia.
In
una Calabria che stenta
confrontarsi sulle idee potrebbe
cominciare dai requisiti
essenziali. È pur sempre un
inizio.
20
aprile 2010
Loiero e Belcastro,
legame ante litteram
Ma che hanno mai in
comune la città di
Belcastro e Agazio
Loiero, presidente della
Regione Calabria?
Facile: il Castello dei Conti
d’Aquino, tra i miglior
risultati delle “cose fatte” del
governatore negli ultimi cinque
anni. Tanto che ha fatto mettere
il Mastio di S. Tommaso sulla
copertina del suo rapporto:
“Le cose fatte”.
Ma
se è vero, quanto è vero, che le
sue cose fatte sono solo sulla
carta, anche il suo particolare
riguardo per il paese natio di
uno dei maggiori dottori,
filosofi e teologi della Chiesa
Cattolica Romana, rimane solo
sul frontespizio del suo libro.
1 febbraio 2010
Marrazzomania
Dicembre
2009. Presentazione di
un libro scritto da una
donna sulle donne. È
presente anche il
presidente della
Provincia dell’autrice,
anche lei donna.
La
scrittrice ringrazia della
presenza il presidente e dice:
“Sono felice che lei sia qui
oggi, non solo perché capo
dell’ente intermedio, ma
perché è donna!”.
Gennaio 2099. Presentazione di
un sistema di navigazione
satellitare per trans. È
presente anche il presidente
della Provincia natale del
trans, anche lui trans. L’autore
ringrazia il presidente e dice:
“Sono felice che lei sia qui
oggi, non solo in quanto capo
dell’ente intermedio, ma perché
è trans!”. Applausi scroscianti
fra i presenti. Quasi tutti
trans, trans da uomo e trans da
donna. Pochi gli uomini e le
donne, secondo madre natura.
Quei pochi sono venuti fuori per
sbaglio della provetta.
…
i tempi cambiano.
24 dicembre 2009
L’amore tormentato
Due giovani nell’ardore
della passione si
dicono:
Lui: Ti amo, amore
mio. Con te voglio
vivere il resto della
mia vita. Scoprire le
gioie dell’amore. Vivere
tutti i momenti belli e
brutti che ci saranno.
Lei:
Anche io ti amo. Anche io voglio
stare con te per sempre. I
momenti brutti li supereremo
insieme. L’amore ci aiuterà,
sarà il nostro maestro, ci
suggerirà come fare.
Lui:
Certo. Basta che cucini, lavi e
stiri. A cambiare le lampadine.
A sostituire la porta di casa
quando si romperà. A spostare i
mobili quando deciderai di
cambiare l’ordine delle cose in
casa. Per tutto questo ci
penserò io. Dolce mio cuore.
Lei:
Eh?!?
28
ottobre 2009
Il bambinone
Mastella
I bambini
quando vengono scoperti
a fare una cosa che non
dovevano fare per
discolparsi dicono: “E’
stato lui, non io, a
rubare la merendina”. I
bambini. Ma ci sono
degli adulti che li
superano in scaltrezza.
Prendi un adulto a caso,
un Mastella.
Clemente Mastella, ex ministro
della giustizia. Nell’inchiesta
della procura partenopea
sull’agenzia ambientale
dell’Arpac, che lo accusa
insieme alla consorte, di aver
regalato posti di lavoro e
pilotato appalti, ha detto: “Ho
segnalato solo 26 persone.
L’Italia dei Valori, invece, 27,
uno in più”. Dunque il suo
partito è più pulito di quello
di Di Pietro. Quando si dice,
voler ritornare a essere
bambini. Mastella sembra sulla
buona strada. Ma chi
glielo dice che quando si tratta
di fare sul serio i bambini sono
proprio quelli che non accettano
le ingiustizie?
25
ottobre 2009
Luigi De Magistris,
numero 488
Luigi De Magistris si è
insediato al Parlamento
europeo a Strasburgo.
Quando c’era da
scegliere il numero di
sedia da occupare sembra
non abbia avuto dubbi.
Qualcuno gli ha
suggerito la “33”, in
memoria dei gran maestri
della massoneria che lui
ha provato a smascherare
in Calabria.
Qualcun altro
la “11”, in memoria
dell’articolo 11 del codice di
procedura penale che avrebbe
violato indagando sui suoi
colleghi della Procura di
Catanzaro, e che gli sarebbe
valso l’ “incompatibilità
ambientale” a monte e a valle
del suo trasferimento. Qualcun
altro ancora la “9”, in memoria
della “Roma 9 srl”, la società
costituita dal senatore
Giancarlo Pittelli e da
Pierpaolo Greco, figliastro del
suo capo in Procura, Marano
Lombardi, al centro delle sue
avventure in Poseidone. E,
infine, gli avevano suggerito la
“350.000”, (non c’è questa sedia
a Strasburgo, però avrebbe
potuto togliere gli zeri) in
memoria del numero di
intercettati da Genchi, il suo
consulente, secondo le prime
versioni di Berlusconi e di
Rutelli, alias “capo” e “capo
ombra” del governo in carica.
No, De
Magistris è andato diritto nella
fila delle 400 e poi ha
proseguito fino a raggiungere
l’88. Cioè si è piazzato sulla
sedia “488”, in ricordo della
legge 488 del 1992 che ha come
obiettivo l’incremento
produttivo, economico ed
occupazionale, attraverso la
concessione di un contributo.
“E’ da lì che
parte tutto il malaffare”, ha
detto.
22
luglio 2009
Tulelli, l’Assessore
Vincenzo Amedeo Tulelli
è il nuovo assessore
alla Sanità e ai Servizi
cimiteriali di Sellia
Marina. Non è scherzo,
ma una notizia vera.
L’investitura già
circolava da tempo nei
corridoi e nelle stanze
del Palazzo comunale,
all’indomani della
vittoria della lista
“Uniti per il bene comune”
con candidato a sindaco,
Giuseppe Amelio, ed è
stata ufficializzata
l’altra sera nella sala
consiliare durante
l’insediamento del nuovo
civico consesso. Una
scelta ponderata e
condivisa. È lui l’uomo
per tutti i mali dei
selliesi. Dai servizi
sanitari, in vita, a
quelli cimiteriali, dopo
la morte. Nessuno gli
può sfuggire. Volenti o
dolenti, nelle more
delle residue competenze
dell’ente locale, devono
fare affidamento a lui.
Almeno nei prossimi
cinque anni.
29
giugno 2009
Lauretta mia, Lauretta
mia
“Quando torni a casa
picchia tua moglie. Se
tu non ne sai il motivo,
lo sa lei”. Questo
vecchio proverbio cinese
è lontano anni luce dai
diritti conquistati
dalla coppia di oggi.
Diritti che si basano
sull’equità della
coppia, e sul rispetto
di entrambi i coniugi.
Ristabiliti,
quindi, i valori del gentil
sesso che per lungo tempo ha
sopportato le angherie del
marito. Ma viene da sorridere se
si confronta la mentalità ai
tempi di Confucio con i nostri.
Il povero Adriano di Vicenza,
che ha “tollerato” per ben 12
anni l’infedeltà della sua metà,
Lauretta, è stato obbligato
dalla Corte di Cassazione a
continuare a mantenerla, a
separazione inoltrata.
Probabilmente Adriano l’amava,
la sua Lauretta, anche se lo
tradiva. E pure lei, a modo suo,
forse l’amava. Fare le corna non
equivale a non volergli bene. Ed
è proprio questo il punto. Se
ami non tolleri. Ti arrabbi.
Butti il tavolo a terra. Gli
dici di andare a fare in … Non
te ne stai zitto zitto. Certo,
non devi prendere a schiaffi il
tuo consorte o la tua compagna,
come diceva Confucio, altrimenti
passi dalla ragione al torto.
Invece Adriano, magari per non
perderla, non si è comportato
così. Quindi, cari amici, se non
volete far parte della lunga
schiera dei “cornuti e mazziati”
seguite la passione del cuore,
che vi suggerisce di scaricare
tutta la vostra rabbia, non
l’altra.
1
giugno 2009
Lesboprivacy
Se dovete sposarvi,
chiedeteglielo subito al vostro
partner se è omosessuale.
Un’altra raccomandazione,
chiedeteglielo a viva voce,
senza sbirciare nella sua borsa
o borsetta. Non tanto perché
potreste trovare delle
inaspettate sorprese.
Ma per la privacy. Al massimo vi
beccherete uno schiaffo.
Molto meglio comunque che
essere trascinati in tribunale.
Sembra una barzelletta, ma è
successo veramente. Lui legge la
sua posta elettronica. In
particolare la sua attenzione
ricade su una mail che lei aveva
inviato alla sua amica del
cuore. E si accorge che oltre al
cuore c’era qualcos’altro. I
due, allora, chiedono alla Sacra
Rota l’annullamento per “vizio
del consenso”. Cioè, si era resa
conto “dopo” del vizio, oppure
che aveva fatto l’amara scoperta
nel mentre divideva già il letto
con il suo consorte. Per
suffragare il tutto con un
parere medico si rivolgono a uno
psichiatra. Questo capisce, è il
suo mestiere, che è gay. E lo
scrive all’avvocato per la
causa. Allora lei che fa?
Denuncia tutti e due per
“violazione della privacy”, il
marito e lo psichiatra. Ora il
pm ha chiesto la condanna di tre
mesi solo del marito. E se
avesse frugato nella borsetta?
3
aprile 2009
L’ateismo e l’esistenza
di Dio
Fa
sorridere
la pubblicità
dell’unione degli atei
(Uaar) sugli autobus di
Genova. Recita: “La
cattiva notizia è che
Dio non esiste, quella
buona è che è che non ne
hai bisogno”. Ammesso
che la non esistenza di
Dio sia una notizia,
cattiva
ma una notizia,
lo stesso non si può
dire che “non ne hai
bisogno”, classificata
come buona dagli
attivisti atei è, in
realtà, una conseguenza
edonistica di stampo
morale della prima. Fa
sorridere perché, non
volendo (lungi, infatti
dal volere questo gli
operosi scettici)
sono caduti nella
trappola proprio della
sua esistenza. La morale
per quanto la si giri in
sfumature materiali e
relativistiche conserva
sempre un’idealità
imprescindibile, della
cui esistenza si può
dubitare
intellettualmente, ma
non nella vita. Perché
qui, ognuno nel chiuso
della sua coscienza, è
obbligato ad affrontare
a modo suo il problema
dell’esistenza di Dio.
Che traslato sul piano
filosofico diventa un
falso problema. E
mischiare i due
atteggiamenti, teorico e
morale, è un terreno
arduo perché a volte si
raggiungono risultati
diversi da quelli
proposti. A mio
modo di vedere gli atei
sono tra i convinti
credenti del pianeta,
solo che non lo sanno.
16 gennaio 2009
Il Natale calabrese,
tutto fuoco e sangue
Anche in
Calabria si sono svolte
le tradizionali feste di
Natale e Capodanno.
Anche nella nostra
regione in molti hanno
brindato con lo spumante
o con lo champagne.
Anche in Calabria ci sono stati
i fuochi d’artificio. Anzi, la
Punta dello Stivale ha voluto
distinguersi dal resto d’Italia.
E ci è riuscito benissimo. Ha
celebrato la nascita di Gesù
Bambino e l’arrivo del 2009 come
nessun altra regione, anche a
colpi di pistola e di taniche di
benzina. Ben sei omicidi, a
cavallo fra i due giorni più
belli dell’anno. A Bovalino il
27 dicembre, padre e figlio. Il
29 a Cutro, padre e figlio. Il
29 a Vibo, un cacciatore. Il 30
a Isola Capo Rizzuto, un
imprenditore. A Filadelfia,
invece, durante la notte di
capodanno, il fatto più
agghiacciante: un ragazzo di 24
anni è stato picchiato e
bruciato vivo, ma si è salvato.
E poi con la benzina. A
Belcastro i locali dove doveva
svolgersi il veglione di Natale
il giorno prima della vigilia. A
Cropani un lido, Miami, la sera
del giorno di S. Silvestro. A
Mileto hanno bruciato il
presepe, sempre il 31 dicembre.
In Calabria quest’anno Gesù non
ha trovato posto per nascere.
2 gennaio 2009
De Magistris, la rivincita di
Davide.
Una volta Padre Pio disse: "farò
più danni da morto che da vivo",
riferendosi ai miracoli che
avrebbe potuto favorire dall'al
di là. Anche per Luigi De
Magistris è più o meno la stessa
cosa.
Ora che è stato trasferito dal
Csm a Napoli, lontano da
Catanzaro, la Procura di Salerno
sta supportando tutte le sue
accuse alla magistratura
calabrese. Accuse che, quando si
trovava nel capoluogo calabrese,
cadevano, una dopo l'altra, come
delle pere cotte, visto lo
scontro istituzionale contro il
gigante del Consiglio superiore
della Magistratura. Ora quelle
pere sono ricresciute. E stanno
sbocciando. Tra perquisiti e
indagati per presunti (eh, che
suono bello che ha questa
parola!) illeciti che
ostacolarono le attivita'
d'inchiesta condotte da Luigi de
Magistris, per Why not e
Poseidone, figurano: il
procuratore generale Enzo
Jannelli; l'ex procuratore
Dolcino Favi, i sostituti
procuratori generali Alfredo
Garbati e Domenico De Lorenzo,
il pm Salvatore Curcio, l'ex
procuratore di Catanzaro Mariano
Lombardi, il procuratore
aggiunto vicario di Catanzaro
Salvatore Murone; Bruno Arcuri,
presidente di sezione del
tribunale di Catanzaro. E anche
nomi dell'imprenditoria e
avvocatura calabra di ampio
respiro nazionale, Antonio
Saladino, ex presidente
Compagnia delle opere e
Giancarlo Pittelli, deputato
Pdl, nel cui studio lavorava il
figlio della convivente di
Mariano Lombardi. Le pere,
questa volta, si spera che
vengano raccolte e servite sui
tavoli degli italiani, affamati
di sana giustizia. Dicono che
sono buone, di quelle genuine,
senza concimi.
3 dicembre 2008
L'editto cinese
E' proprio quando
è all'estero che Berlusconi da
il meglio di sé. In un summit
dell'Unione europea dell'8
febbraio 2002 fece le corna al
ministro degli Esteri spagnolo
Josep Piqué durante la foto di
rito di tutti ministri degli
Esteri dell'Ue.
Ma "stavo
scherzando, bisogna fare
amicizia", disse.
Qualche mese dopo, il 18
aprile, a Sophia, in
Bulgaria, declamò il
famoso editto che mandò
a casa Biagi, Santoro e
Luttazzi "perchè
facevano un uso
criminoso della
televisione", spiegò.
Poi, con la vittoria
elettorale di Prodi
Santoro fece ritorno in
Rai e da un paio d'anni
conduce "Anno zero."
Attualmente il premier
si trova in Cina.
L'occasione è favorevole
per un nuovo vigoroso editto:
magari l'espatrio per
chi non la pensa come
lui. Tutta Italia è in
protesta per la riforma
Gelmini della scuola e
Annozero lo sta
documentando. Lo Stato,
pure, "quello dei
comunisti che si
mangiavano i bambini".
Berlusconi sa già come
giustificarsi.
27 ottobre 2008
Metti un pitbull tra
moglie e marito
La
giurisprudenza italiana
ha tre gradi giudizio.
Quando sarà istituito
anche il quarto a
festeggiare di più sarà
il marito di una coppia,
cui probabilmente
tributeranno la ragione,
o la responsabilità
insieme alla moglie. E
si perché il loro cane,
un pitbull ha morso
tempo fa un bambino. Il
tribunale, inizialmente,
ha condannato tutti e
due per lesioni colpose.
La
Corte, poi, ha dato
ragione a lui, perché
era stata lei “a portare
il cane in giardino”.
Poi la Cassazione ha
riconosciuto, per
ultimo, la
responsabilità solo a
lui in quanto “è
dominante”, e “aveva
affidato a una persona
non idonea di contenere
le reazioni del cane”.
Con il quarto
pronunciamento giuridico
quasi certamente si
ricomincerà da capo. E
forse anche loro
ritorneranno insieme.
9 settembre 2008
Il mondo alla
rovescia
Anche
l’Olanda si sta
adeguando agli altri
stati europei. Ha
bandito l’uso del
tabacco nei luoghi
pubblici.
Finalmente! urlano i non
fumatori. Ci voleva!
Dicono i puristi. In
deroga alla legge, i
locali dove si fa uso di
cioccolata, maria, cioè
hascisc, marijuana e
quant’altro ti aiuta a
raggiungere ciò che il
tabacco proprio non
riesce a darti, così
povero di chimica
paradisiaca.
Non è che avranno
intenzione di bandire anche il
sesso tradizionale in nome di
quello estremo? La
giurisprudenza contemporanea è
così sottile, ultimamente, che
probabilmente gli insigni
docenti, incaricati dai
politici, trovano
l’illuminazione solo a suon di
canne. Baudelaire si rivolta
nella tomba.
3 Luglio 2008
Una visione: a Luigi De
Magistris toglieranno anche la
SoRiCal.
Si racconta che
una sera alcuni amici decidono
di farsi una partita a carte in
un locale molto rinomato di
Catanzaro. Il gruppo è molto
variopinto, ci sono politici,
imprenditori e magistrati. Fra
gli altri, Antonio Saladino,
Pietro Lombardo, Giancarlo
Pittelli, Raimondo Besson,
Clemente Mastella e Agazio
Loiero.
Ma
fra di loro c’è anche uno strano
tipo che si atteggia a fare
realmente il magistrato, Luigi
de Magistris. L’amicizia vera si
vede quando si è in difficoltà,
ma anche il gioco è un buon
banco di prova per capire quanto
ci si tiene a vicenda. Iniziano,
allora, a formarsi gli
abbinamenti che rispondono alle
cordate di Pittelli-Lombardo, da
un lato, Saladino-Mastella,
dall’altro, e Besson-Loiero,
dalla parte opposta. Rimane da
solo proprio De Magistris. Le
formazioni si danno pure un
nome: Poseidone, la prima, Why
not, la seconda, e Sorical la
terza. Per poter giocare insieme
ai suoi amici il magistrato
chiede alla prima squadra di
farne parte. Non viene
accettato. La seconda,
addirittura, lo prende a calci.
Ma lui è testardo e pensa “se
almeno Besson e Loiero mi
vorranno, resterò, non gliela
darò vinta”, si convince.
Loiero, quindi, interviene a
nome dei suoi e dice: “parlo io
perché loro sono francesi e non
si esprimono tanto bene in
italiano. E’ meglio che te ne
vai. Non lo hai ancora capito
che non ti vuole nessuno? Per
quello che ci riguarda l’acqua è
troppo preziosa. E non ce la
puoi guastare. Puoi indagare su
quella minerale se vuoi, ma
quella del rubinetto lasciala
stare. Se proprio non ti piace
il nome, ho già pronto un
pacchetto per cambiarlo:
“Sorical: di tutto di più” e
comprenderà anche, come vuole la
legge Galli, quella dei
depuratori. Che ne dici?”. De
Magistris, deluso, si allontana
e mugugna tra sé e sé: “Di male
in peggio”.
27
maggio 2008
Nella città di S. Francesco, il
santo dei poveri e dei
mendicanti, non si può fare più
l’elemosina. Il sindaco con
un’ordinanza lo ha vietato a
meno di 500 metri da ciascuna
chiesa.
Si
da il caso che sono così tante
che è difficile trovare un
piccolo spazio per chiedere la
carità ai pellegrini se non
fuori dalle sue mura. “S.
Francesco, tornaci nella tua
Assisi. Ma ricco e ben vestito”.
(Le Iene, 5 maggio ’08).
6
maggio 2008
Qualcuno ieri mi
ha chiesto a chi darò il voto.
Ho risposto che faccio parte
ancora della percentuale degli
indecisi.
Ma al contrario di molti, mi
convincono tutti quanti.
Quando seguo una conferenza
stampa del PD, riescono a
coinvolgermi nei progetti e
nella loro voglia di
cambiamento.
Quando ne seguo
una del Pdl, idem. Oppure quando
assisto a una de La Sinistra
Arcobaleno, idem ancora. O anche
dell’Udc. Quindi, probabilmente,
lo darò a tutti il mio voto. Ma
non annulleranno la scheda così?
12
aprile 2008
Prima che i politici di oggi
parlassero di “ottimizzare le
risorse”, del “ bene del paese”
insaccandoci di tutto in questa
espressione demagogica,
difficoltà di trovare lavoro,
impossibilità di politiche per
disincentivare la
disoccupazione, e illegalità
(perché il fine, del bene,
giustifica i mezzi).
E soprattutto che
arrivassero, con la
“concertazione”, a trovare il
non plus ultra della democrazia
rappresentativa ci sono stati i
Kennedy. Prima che i politici di
oggi inventassero il
politichese, ci sono stati i
Kennedy. Il discorso che Robert
Kennedy ha tenuto all’università
del Kansas il 18 marzo del 1968
(riportato sul sito di Beppe
Grillo) continua a dare lezione
di vera politica, di una
politica con la P maiuscola.
Qualche stralcio: “Non possiamo
misurare lo spirito nazionale
sulla base dell’indice
Dow-Jones, né i successi del
paese sulla base del prodotto
nazionale lordo (PIL). Il PIL
mette nel conto le serrature
speciali per le nostre porte di
casa, e le prigioni per coloro
che cercano di forzarle. Il PIL
non tiene conto della salute
delle nostre famiglie, della
qualità della loro educazione o
della gioia dei loro momenti di
svago. Misura tutto, in breve,
eccetto ciò che rende la vita
veramente degna di essere
vissuta. Può dirci tutto
sull’America, ma non se possiamo
essere orgogliosi di essere
Americani." Certo, si tratta
dell’America, non dell’Italia.
In Italia, infatti, per
governare basta dire: se vinco
io do quell’incarico, quel posto
è tuo. E penserò anche ai tuoi
figli. Ma anche questo è Pil! Si
giustifica. Kennedy continua ad
essere lontano anni luce.
25
marzo 2008
Visto il lavoro
della magistratura in Calabria
si propone vivamente, memori
dell’election day, l’arresto
day. La società di
oggi corre veloce, e con il
passare dei giorni perde il
conto.
Non si ricorda
più, per esempio, che gli
indagati nel consiglio regionale
sono più del 50 per cento.
Invece, con la soluzione di
arrestarli tutti insieme e lo
stesso giorno, i cittadini si
fanno le idee più chiare e
subito. No che con il riesame,
con la revoca degli arresti, con
il terzo grado di giudizio, e
con la persona accusata che sta
sempre lì a legiferare, la
giustizia non solo non dimostra
più autonomia ma sembra
addirittura al servizio della
politica. E magari, se
possibile, un’altra cortesia:
organizzare l’arresto day di
sabato, così la domenica si fa
l’election day e di lunedì, con
l’inizio della settimana, si
volta pagina.
14
febbraio 2008
Clemente Mastella, ancora lui!
Anzi, adesso, pure la moglie.
Povera Famiglia cattolica! Prima
Francesco Campanella, il mafioso
di cui il Ceppaloni è stato
testimone di nozze. Poi il
solletico di De Magistris per i
suoi favori a Saladino.
Ora la graffiata del gip di
Santa Maria Capua
Vetere contro la sua famiglia e
i suoi figliocci, che comandano
su tutta la Campania. Questa
magistratura, in tempi in cui il
valore della famiglia non è
difeso da nessuno, se non dal
Papa che non può parlare nella
sua “Sapienza”, sta picchiando
duro sull’unico pilastro della
cristianità: la famiglia che
cresce e fa proseliti. Un
esempio anche per la pastorale
dei Gesuiti. La gens mastelliana
è un marchio di garanzia per
tutti i grandi paesi(fratelli)
democratici. Lui, il capo
famiglia, ministro della
Giustizia. Lei, la moglie,
presidente del Consiglio
regionale di origine. Il suocero
del figlio, Carlo Camilleri,
segretario provinciale
dell’Udeur. I figliocci
assessori regionali. E i
figliocci dei figliocci sindaci
di questo e di quell’altro
paese. Mentre il figliol (per il
momento è ancora lontano dal
diventare prodigo) che solo di
benzina si fa pagare dallo Stato
2 mila euro al mese! non può
subire la crisi dell’aumento del
prezzo del petrolio. Lui, il
figlio del ministro, sarebbe
un’offesa per l’umanità che deve
guardarlo come esempio. Ma tra
le mura domestiche vige il
pudore e la riservatezza, i
panni sporchi si lavano in casa.
Anche questo fa colore.
È
il più grave episodio di golpe
giudiziario dai tempi di Martin
Lutero! E dire che la moglie no,
ma il marito era favorevole al
divorzio!
17
gennaio 2008
Vi
ricordate la vecchietta con il
mal di schiena che aiuta il
giovane a portare la spesa su
per le scale?
Ebbene a Belcastro, un
paesino di mille anime,
viveva nonna Rosa, di 98
anni, che dopo aver
sentito il comunicato
sui danni degli
inceneritori inizia una
vera battaglia personale
per la raccolta
differenziata.
Convince le sue amiche a fare lo
stesso, plastica, vetro e
residui di pranzi e cene in
buste diverse. Le sue amiche i
loro figli. I figli i rispettivi
nipoti, e così via. Tutti
gridano al miracolo del paesino
con la maggior percentuale di
immondizia differenziata in
tutta Italia. Un giorno un
ragazzo tutto muscoli e poco
cervello decide di farla grossa
alle vecchiette, insieme
ai suoi bulli si reca nei punti
raccolta e iniziano a mettere
tutto in cassettone per dargli
fuoco. “Alla faccia di Nonna
Rosa”, cantano in coro. Nonna
Rosa assiste tristemente alla
scena dalla sua finestra ma poi
senza indugio scende per strada,
e si avvicina all’incendio con
l’aspirapolvere. Gli altri si
mettono a ridere nel vedere
quell’essere minuscolo tra le
fiamme, ma non per molto perché
subito lo rivolta contro di
loro. Iniziano a tossire e a
cadere giù come birilli. Vengono
trasportati d’urgenza in
ospedale. Ma si salvano.
La
storia non finisce qui: i
monelli diventano i più convinti
difensori della raccolta
differenziata. E per rendere
onore alla vecchietta che gli ha
dato la lezione fondano una
società ambientalista che
chiamano proprio: R.oS.A, che
sta per “Raccogli O Sei un
Asino”.
12
Gennaio 2008
Romano Prodi
quando ha saputo della sentenza
del Tar del Lazio, che ha
reintegrato l’ex capo delle
fiamme gialle Roberto Speciale,
non ha perso l’humour: “Oggi non
è una giornata speciale, è una
giornata normale”
ha detto
aprendosi ad un sorriso talmente
ampio che gli zigomi gli
coprivano gli occhi.
Chissà cosa avrà detto quando
Luigi De Magistris lo ha
iscritto nel registro degli
indagati per l’inchiesta “Why
Not”. “Oggi non è una giornata
magistrale, è normale”. Ma non
lo poteva dire perché ad essere
magistrali sono solo le lezioni.
E quella di De Magistris è stata
una lectio divina et saladina.
19
Dicembre 2007
Inceneritore sì, inceneritore
no. Movimenti per sì, e
movimenti per il no. 20 posti di
lavoro in più, ma anche 20
tumori in più. Milioni di euro
in più, ma i tumori sono sempre
quelli. I conti non tornano.
Perché? La salute non ha prezzo.
Chiedetelo a Piergiorgio Welby.
15 Novembre 2007
In una
democrazia che si rispetti c’è
sempre la libertà, e il suo
antidoto. La libertà perché è un
valore irrinunciabile,
l’antidoto alla stessa perché il
sistema, vestito di tutti gli
indumenti apparentemente
democratici, possa continuare a
gestirla, la libertà. La
dialettica che ne viene deriva
dallo spazio che pretendono
entrambi. Con la differenza che
la libertà non ha secondi fini,
se non quelli di vivere
coscientemente e criticamente.
L’antidoto, invece, quello di
permettere alla classe politica
di vincere la maledizione della
sedia presidenziale.
La
favola racconta della libertà di
pensiero di Beppe Grillo e del
suo antidoto, la legge
Levi-Prodi. Ma non è rivolta
solo a lui, ma alla libertà del
web, dei bispensieri presenti
nel mondo interinale. Georg
Orwell lo aveva detto: Il grande
Fratello vi guarda.
20
ottobre 2007
La volete sapere
una barzelletta. A Luigi De
Magistris è arrivata una
pallottola in una busta da
lettera. Dio è morto, Marx è
morto, ma, ahimè, anche le
Brigate rosse! Perché non è
vero?
Si
è vero ma è palese che per
depistare coloro che vogliono
trasferire o eliminare il pm di
Catanzaro hanno scomodato anche
il gruppo con la stella a cinque
punte. Una barzelletta. Le
Brigate rosse hanno ucciso
sempre e solo politici o
rappresentati dell’ordine
costituito che a loro non
andava, mai magistrati che
lavorano per ristabilire la
legalità. Un’ulteriore prova
della pentola del malaffare che
il pm stava scoperchiando. Se
fosse arrivata a Mastella le
Brigate Rosse avrebbero
continuato a vivere, ora,
invece, sono morte del tutto. Le
ha inghiottite il nuovo sistema
che mangia di tutto pur di non
far luce sugli ingredienti.
18
ottobre 2007
La razza ariana
era considerata superiore non
solo ai tempi di Hitler. Anche
adesso c’è chi pensa che se un
tedesco violenta una ragazza
deve essere giudicato come un
uomo, mentre gli altri…
Se
è italiano, poi, anzi della
Sardegna, bisogna considerare le
attenuanti: è sardo! Peccato che
solo adesso il diritto è così
garantista, altrimenti in un
nuovo Norimberga al Fouhrer e ai
suoi seguaci gli avrebbero
concesso un colossale indulto,
perché avrebbero contemplato le
attenuanti, sono dei poveri
animali!
12
ottobre 2007
Clemente
Mastella, nonostante quello che
si dice di lui, è riuscito per
ben due volte a risvegliare i
sentimenti e i valori che
orbitano intorno al senso dello
stato di diritto dei calabresi.
Prima, trasferendo la sede della
Magistratura da Catanzaro a
Benevento.
Ora, invitando il Csm ad
allontanare Luigi De Magistris
dalla procura del capoluogo.
Come allora, sta riscotendo un
grosso successo. Tutti parlano
di lui. Quasi quasi il suo nome
viene più citato di quello di De
Magistris. E tutti sono
concordi. Tranne lui,
chiaramente, e i parlamentari
che ha indicato nelle inchieste
più scottanti degli ultimi anni,
tra cui anche il caro Valium.
Come raramente succede in
Calabria, la società civile è un
coro, dove ognuno aggiunge
qualcosa di suo, proprio come i
tifosi di una squadra di calcio.
Il concetto è grosso modo
questo. “E’ lui che deve essere
cacciato, non il Pm che
coraggiosamente giorno per
giorno lavora per ristabilire la
legalità nella nostra regione. E
dire che stava iscrivendo anche
il Ministro nel registro degli
indagati! Questa presa di potere
della politica nei confronti
della magistratura non è
garanzia di uno stato
democratico”.
Era da un po’ che non si
sentivano sentimenti e pensieri
indicatori di un paese civile in
crescita.
Grazie Mastella.
24 settembre 2007
Lo sapete chi è
stato a fare un’interrogazione
parlamentare sui rischi della
centrale Edison a turbogas
appena costruita a Simeri
Crichi? Non i vari deputati
della Calabria, figlia
prediletta del governo Prodi e
“sorella” o “mamma” (a giudicare
di come sembrano commossi quando
ne parlano) di tanti che sono
stati eletti in questa terra, ma
un uomo di Bossi.
Sì, della Lega. Un certo Davide
Caparini. Si è documentato e ha
presentato un’interrogazione
parlamentare corposa al ministro
dell’Ambiente, Pecoraro Scanio.
Ha difeso le preoccupazioni dei
sindaci e delle associazioni del
comprensorio catanzarese e ha
dimostrato che la centrale
bruciando 3 milioni di metri
cubi di metano al giorno
eguaglia il consumo di 750 mila
auto alimentate a gas. E ha
lamentato anche che
l’installazione delle centrale
non è compatibile con la
sostenibilità ambientale e
turistica del territorio. Ciò
che avremmo dovuto fare noi lo
ha fatto uno di quelli che ci
chiama terrun.
Che desolazione!
La rappresentanza politica
calabrese non si è contraddetta.
Ancora una volta ha dimostrato
che per fare carriera bisogna
parlare, parlare, quando si è in
campagna elettorale e poi, una
volta eletti, testa bassa e poi:
“Agli ordini, la centrale s’ha
da fare”.
29 agosto 2007
La Morte e le Tasse, di certo
sono le cose più sicure per
l’uomo. Ma ci sono tante altre
cose che gli fanno concorrenza,
come lo stipendio. Meglio se di
consigliere regionale anziché di
uno che lavora in un cantiere
edile. Non tanto per i cinque
mila euro certi, questi sono una
bazzecola, ma per i
finanziamenti europei, questi
sono una vera manna.
Povero Mosè, lui si è
accontentato di così poco.
Ma se arriva la Falce? Che, come
una livella, non fa
discriminazioni? Allora non
basta la famiglia. Anche se uno
è riuscito a sistemare proprio
tutti, parenti e lontani
parenti. Ci vuole l’amore. La
loggia massonica di San Marino
non sa cos’é l’amore. Hanno
scambiato l’amore per
favoritismo. L’amore non conosce
gli ismi. L’amore è una
cosa semplice che gli uomini, a
volte, preferiscono, però,
sporcare con gli affari e i
soldi.
L’amore è una cosa talmente
giusta che annienta anche
l’ingiustizia della morte.
9 luglio 2007
La bella stagione
è arrivata. I locali al mare
hanno appena aperto anche in
Calabria. La sera un gruppo di
amici decide di far una partita
a biliardo. Si fanno dare un
gettone.
Il tavolo è tutto sporco, non è
in equilibrio e le stecche hanno
la punta piatta. Chiudono un
occhio e cominciano a giocare.
Il pallino va in buca ma non
ritorna più fuori. Si chiama il
responsabile, che è anche il
proprietario, che dice: “quando
il pallino va in buca si usano
le stesse palle come pallino
prima quelle con il numero più
basso e poi le altre”. “Ma noi
abbiamo pagato il gettone,
vogliamo fare una partita
normale”, rispondono i clienti.
E lui che, per chi crede alla
metempsicosi, ha studiato
marketing e comunicazione a
Cambridge tronca la partita,
rimette tutte le bocce nelle
buche e con fare tutto agitato
restituisce i soldi intimorendo
“qua non giocate più”.
4 giugno 2007
“Essere o non essere, questo è
il problema”. Amleto
(Shakespeare), Londra, 1600.
“Votare o
non votare, ma se sì,
chi? questo è il dilemma
più grande”. Elettore
belcastrese, Belcastro
(CZ), 2007.
E sì perché lo
schieramento politico è una
questione esistenziale, bisogna
dar conto a familiari, amici e
conoscenti.
Per fortuna ancora a Dio, no.
Votare, anzi sapere chi votare,
è tutto. Votare è dare a un
altro.
Votare è ricevere dall’altro.
Votare è lavorare, mangiare
insieme a un altro.
Votare è più che essere.
Ma chi glielo dice a
Shakespeare?
25 maggio 2007
Che i candidati
alle elezioni facciano, e
promettano di tutto, pur di
essere votati e vincere, si sa.
Ma quello che arriva dal Belgio
è qualcosa di bizzarro e
allettante.
“Sesso orale per il tuo voto”, è
questa la promessa di Tania
Dervaux, candidata al Senato per
il partito Nee. Sì, una fellatio
bella e buona. Ma non per tutti.
Sono esclusi gli sposati e i
timidi. Per loro, solo in
un’altra vita. Tradizionalmente
è il lavoro, l’assicurazione che
va per la maggiore tra i
politici. E la Tania,
probabilmente, ha pensato che è
più facile soddisfare la sua di
proposta.
Che saranno più avanti di noi
italiani nel delineare una
campagna elettorale più
convincente quelli d’Oltrape? O
che saranno ritornati indietro?
Nel dubbio, considerando che le
promesse dei politici si perdono
per strada, dopo essere stati
eletti, almeno questa, i belgi,
non se la vogliono fare
scappare.
18 maggio 2007
Nei piccoli paesi
di collina la vita sociale degli
abitanti non arriva mai alle ore
piccole, la mattina bisogna
alzarsi presto, c’è il cantiere
o la campagna che aspettano.
Eppure in questi giorni di
fermento elettorale si fa uno
strappo alla regola.
Le
ore passano e si fanno piccole
piccole. E la discussione si
colora di liste, famiglie,
compagni e partiti. Si compensa
quanto non è stato fatto durante
gli anni passati. E via alle
proposte, alle possibili
soluzioni. Addirittura qualcuno
si cimenta anche a contare i
voti che si hanno a
disposizione. La vita
democratica e civile si attiva,
insomma, pur se approda
all’arido calcolo delle
preferenze. Ma perché proprio e
solamente in prossimità delle
elezioni? Per mancanza di
cultura democratica? Forse.
Oppure perché avranno capito,
gli analfabeti di provincia, una
verità profonda, che, cioè, la
vera democrazia sta solo un po’
prima dell’elezione dei propri
amministratori perché questi,
una volta sedutisi sugli scranni
del potere, a colpi di
maggioranza, fanno il bello e il
cattivo tempo con scarsa
partecipazione di quelli che
sono arrivati secondi. E’ mai
questa democrazia?
8 maggio 2007
In Calabria tutto si trasforma e
niente si distrugge. Non sono
bastati Michele Santoro, di Anno
Zero, Alessandro Sortino, de le
Iene e Riccardo Iacona, di Pane
e politica, per dare una dritta
al modo di fare politica nella
nostra amata e “povera” terra.
Vengono screditati davanti
all’opinione pubblica. Piangono
per la gogna mediatica subita,
ma non si stancano di consegnare
panettoni di Natale e uova di
Pasqua ai loro alter ego,
parenti e amici con l’espediente
della legge. Si, della legge
regionale, perché quello che
decide il Consiglio Regionale è
legge. Anche se in palese
contraddizione con l’interesse
pubblico, cioè di tutti i comuni
mortali.
Se avete problemi ad arrivare
alla fine del mese, preparatevi
psicologicamente:
32 dirigenti della Regione
riceveranno incentivi, per
andarsene a casa, pari a 51
milioni di euro! In media, dai
100 mila ai 570 mila euro a
testa!
Dicono che la Calabria sia una
regione povera. Ma di povero c’è
solo lo schiaffo che gli hanno
dato i nostri cari
rappresentanti del servizio
pubblico, i consiglieri
regionali.
Ma non è finita, i dirigenti
della vecchia Giunta
Chiaravalloti saranno
rimpiazzati da altri, ancora da
nominare. Oltre al danno la
beffa.
18 aprile 2007
Dov’è è finita la sintonia fra
l’Ato e i comuni?
Tanti ricordano le
conferenze, della scorsa
stagione, tenute a
braccetto fra l’Ambito
Territoriale Ottimale e
i sindaci del
catanzarese. Ma dov’è
finita la loro
confluenza sulla
perfetto funzionamento
dei depuratori?
Incontri, meeting, dibattiti,
tutti ben combinati. Prima
parlavano i tecnici dell’Ato i
quali, con dati scientifici alla
mano, rassicuravano i cittadini,
che protestavano a causa del
mare sporco, sul fatto che il
liquame, che esce dal
depuratore, anche se inquinato,
in realtà, in mezzo al mare si
diluisce fino a ridicolizzare il
superamento del limite
consentito dal ministero
dell’Ambiente. Poi, una volta
che i cittadini venivano
acquietati dalla scienza,
interveniva il sindaco di turno
che confortava ulteriormente i
presenti sull’operativa macchina
amministrativa nel
raggiungimento di tali risultati
a dispetto della schiuma e di
quello che i bagnanti avrebbero
potuto scrutare in mezzo al
mare. L’estate scorsa, quindi,
tanti si sono compiaciuti della
concertazione tra queste due
importanti istituzioni. Ora,
invece, i depuratori non
funzionano più e i comuni sono i
primi ad incolpare l’Ato, reo di
non saperli gestire e di
chiedere troppo alle
amministrazioni locali per la
loro manutenzione, che pare
d’inverno sia ridotta proprio
all’osso per il numero degli
operai impiegati non per la
manutenzione, perché questa è
sempre rilevante, se è vero che
a Satriano si produce più
liquame da depurare d’inverno
che non d’estate, ma forse è per
le acque piovane che
confluiscono nelle altre.
venerdì 23 marzo 2007
BANDO DI CONCORSO
Regione Calabria cerca
ALTI DIRIGENTI
Requisiti: tesserati di
partiti e/o parenti
stretti o compari di
consiglieri regionali.
Posti: 50
Graduatoria…
…
…
…povero Filippo Callido,
il tonno può attendere.
Ha sempre pensato che
l’inchiostro dell’
imprimatur di
partito potesse essere
cancerogeno
W l’Italia.
lunedì
12 marzo
2007
Il New
York Times, il più
autorevole giornale del
mondo, fra cinque anni
si potrà leggere solo su
web.
Già i
Romani dicevano:
verba volant scripta
manent, e
l’invenzione della
stampa, nel corso del XV
secolo, ha avvalorato
ancor di più lo scritto
come qualcosa di
tangibile e
documentabile
Ora, nel terzo
millennio, il web ha spiazzato
la distribuzione della
comunicazione in scritto e
parlato. C’è anche il byte. Come
si dovrebbe dire, adesso, che le
parole volano, gli scritti si
possono bruciare e i byte
rimangono? Ma no, solo che gli
scritti di oggi sono più simili
alle parole: viaggiano, o meglio
navigano. Ma rimangono? Forse,
dipende dalle tempeste.
lunedì 26 febbraio 2007
Lisa Caputo,
astronauta americana di origini
calabresi, è stata arrestata con
l’accusa di tentato omicidio di
Colleen Shipman, sua rivale in
amore. Hanno trovato anche
un’arma nella sua auto. Ma lei
ha detto che aveva solo
l’intenzione di spaventarla con
uno spray irritante al pepe. Ma
visto che è natia di Aiello
Calabro, in provincia di
Cosenza, avrebbe potuto usare
uno spray ancora più
sgradevole, quello al
peperoncino.
Forse sappiamo
perché non l’ha fatto, se lo
spavento non avesse funzionato
sarebbe rimasto l’effetto
afrodisiaco…
venerdì 9
febbraio 2007
Azouz Marzouk, l’uomo a
cui hanno selvaggiamente
ucciso moglie e figlio,
ha venduto i diritti
fotografici del funerale
dei suoi cari a Corona,
titolare di
un’importante agenzia
fotografica,
specializzata in gossip.
Una volta
Vincenzo Mollica, in un
incontro sulla
televisione italiana,
disse che molte
trasmissioni televisive,
soprattutto quelle
pomeridiane, si muovevano su due
binari apparentemente
contrastanti: “il sangue e la
gnocca”, sono parole sue.
Alternavano servizi di cronaca
nera con le ultime conquiste
della valletta di turno, con
tanto di musi lunghi, per le
notizie drammatiche, e con
larghi sorrisi compiaciuti per i
nuovi amori, appena sbocciati.
La cosa andava bene, per le
percentuali dell’auditel,
spiegava, proprio perché
accontentava la fame di emozioni
forti degli spettatori. Quando
si stava lì lì per farli
piangere si cambiava registro
con le nuove avventure della
Gregoraci…, per non farli
piangere realmente perché in
questo caso, forse, non
avrebbero più visto quella
trasmissione. In quanto troppo
piagnucolona. Mentre solo
l’alternanza, fra il serio e il
faceto, concedeva ai fruitori
della tv un appagamento,
per così dire, equilibrato.
Se il pubblico televisivo,
massimamente, è meno colto dei
lettori della carta stampata,
dobbiamo, senz’altro, dare atto
a Corona di avere fatto fare dei
passi in avanti ai periodici.
Sì, per la conquista della
massa, della massa degli uomini
volubili e senza qualità!
26/01/2007
Nel capoluogo
calabrese c’è un gran parlare
sulla vicenda del trasferimento
della scuola di magistratura da
Catanzaro a Benevento. Un gruppo
di consiglieri, addirittura,
vuole andare a protestare
davanti a Montecitorio per lo
“scippo” operato contro la città
dei ponti e degli avvocati. Il
ministro della giustizia,
Mastella, lasciando da parte il
politichese e la demagogia che
spesso caratterizza il
linguaggio dei politici,
candidamente ha detto che questa
è “un’occasione unica (per la
sua Benevento) perché ne
risentirà positivamente anche il
turismo, con più richiesta di
alberghi, ristoranti …”.
Ma le ultime sue dichiarazioni -
avendo messo da parte il
politichese, la demagogia e,
questa volta anche, le ragioni
del cuore - hanno tutto
l’aspetto di essere confidenze
da bar, tra l’undicesima e la
dodicesima birra.
Riportiamo il dialogo tra il
ministro e l’avvocato
Casalinuovo, consigliere del
comune di Catanzaro per “Uniti
per l’Ulivo”.
Casalinuovo: “Ministro, a
Catanzaro c’è fermento e
malumore per la decisione di
spostare la sede della scuola di
magistratura a Benevento”
Mastella: “A Catanzaro non
c’erano immobili disponibili, e
poi perché proprio a Catanzaro?”
Casalinuovo: “Perché Catanzaro è
al centro delle regioni
meridionali, è capoluogo di
regione ed è sede di Corte
d’appello e poi perché era stato
già deciso così.”
Mastella: “Avvocato, a Catanzaro
non c’è neanche la stazione”.
No comment
23/01/2007
Molti si sono indignati per il
mancato (ora accordato) divieto
per i minori di 14 anni per la
visione del film “Apolacypto” di
Mel Gibson. Rutelli, il
Codacons, e molti altri hanno
lanciato l’appello che questa
pellicola, a causa di alcune
scene cruente,
fa male ai bambini.
Mentre propinare da mane a sera,
nei telegiornali, che una donna
sgozza un bambino di soli 2 anni
perché piangeva - il particolare
più agghiacciante della mattanza
di Erba - non è così
riprovevole. E già, si dice ma
non si fanno vedere le immagini
come nel film.
Ma i bambini sono curiosi.
Chiedono: “perché mamma?” “papà,
perché lo ha fatto?”
Il povero genitore che cosa
dovrà mai rispondere che non
vada comunque a sconvolgere
l’immaginario dei loro figli?
Larghe vedute cercansi.
13/01/2007
Ieri, al palazzetto dello sport
di Botricello, sono stato
avvicinato da alcune persone,
penso legate alla dirigenza, che
mi hanno rimproverato di avere
scritto, per l’incontro di
calcio Real Botro – Real
Cropani, disputato il 17
dicembre scorso, “che i
botricellesi hanno festeggiato
la vittoria, ottenuta contro i
cugini del Cropani, suonando il
clacson delle loro auto per le
vie cittadine”. Non lo dovevo
scrivere perché “non è che
abbiamo vinto la coppa dei
campioni – hanno detto - ma
abbiamo vinto solo contro una
squadra di … e non avevamo
bisogno di festeggiare”.
Per la cronaca, agli ospiti, la
squadra di casa, ha donato un
mazzo di fiori prima dell’inizio
della gara. E i tifosi, per
quasi tutta la partita, hanno
acceso anche i fuochi
d’artificio e lanciato petardi,
pure nel rettangolo da gioco…
Quando ti fanno queste
“precisazioni” non sai se ridere
o piangere…
03/01/2007
Prodi quando è venuto in
Calabria per le ultime
politiche, coinvolto
dall’entusiasmo generale
prodigato nei suoi confronti, ha
esclamato: “La Calabria è la mia
figlia prediletta”. Mastella,
Ministro della giustizia, eletto
proprio grazie ai voti ottenuti
nell’ultima regione della
Penisola, ha deciso di
trasferire l’ubicazione della
scuola di magistratura da
Catanzaro a Benevento.
La prossima volta che verranno
in Calabria, questi politici,
chissà cosa si inventeranno per
accalappiarsi i voti, visto che
“prediletta” non lo potranno più
dire. Forse diranno: “Calabresi
siete i nostri piedi. Noi siamo
la testa e decidiamo cosa fare e
ai chi favorire, ma voi siete
indispensabili perché senza il
vostro lavoro il nostro paese
non andrebbe avanti. Siate
orgogliosi di essere le ruote
del motore Italia”.
Menenio Agrippa insegna…
19/12/2006
Noi calabresi ci facciamo sempre
riconoscere, anche per le cose
belle. Ieri è stato issato in
piazza S. Pietro in Vaticano
l’abete che la Calabria tutta ha
donato al Papa. E’ già entrato
nel guinness dei primati, è il
più alto in assoluto fra quelli
finora regalati al Pontefice,
misura 33 metri!
Ma ci siamo distinti anche per
il viaggio, partito da Tarsia
(CS) alle cinque di lunedì
scorso è arrivato a Roma
alle cinque e mezza di
mercoledì. Per percorrere 498 Km
ci sono volute 48 ore e mezza!
15/12/2006
Ieri, Franco Pacenza, capogruppo
regionale di DS, ascoltato dal
pm, Francesco Cozzolino che lo
aveva fatto arrestare per una
presunta truffa ai danni della
legge 488 nel Coriglianese, ha
smentito quanto dichiarato dal
parlamentare dell’UDEUR, Ennio
Morrone. “No - ha detto il
diessino - non sono stato io a
dire che Cozzolino è un ladro… è
un bastardo… è di Napoli e
sappiamo noi con chi se la fa…”
Una settimana prima Ennio
Morrone aveva negato quanto
trapelato dalle prime
indiscrezioni, e cioè che
sarebbe stato lui a pronunciare
quelle frasi. Quelle frasi,
dunque, a detta del dirigente
dell’Udeur, non potevano non
provenire che dalla bocca di
Pacenza. “Anche se l’ultimo dei
miei pensieri - ha
continuato in un’intervista
all’Espresso - è quello di
attaccare un amico, oltre che un
collega. Bisogna capire il suo
stato d’animo in quel momento,
il fatto che era poco lucido…”
E’ opportuno ricordare che il
dialogo, registrato da una
microspia posizionata dalla
magistratura a loro insaputa,
era solo tra loro due. Morrone,
da buon amico, era andato a
trovarlo nel carcere di Cosenza,
dopo solo qualche giorno dal suo
arresto.
L’altra volta Francesco, mio
nipote di sei anni, si è
giustificato dicendo: “non sono
stato io a prendere la tua
penna, ma Andrea”. Andrea è il
fratellino più piccolo, di soli
due anni. Anche a lui ho chiesto
dovesse fosse andata a finire la
mia biro. Non mi ha risposto,
ancora non parla bene. Ma dalla
sua espressione ho capito che
stava smentendo. Ho lasciato
perdere. D’altronde, sono solo
dei bambini. E poi sono solo
delle piccole bugie.
Chissà, forse, gli importanti
uomini politici calabresi hanno
preso alla lettera
l’insegnamento di Gesù: “Se non
ritornerete come bambini non
entrerete nel Regno dei Cieli!”
02/12/2006
Livia Turco ha recentemente
innalzato il limite minimo
consentito di uso personale di
cannabis, elevandolo a un
grammo, raddoppiando la dose
della precedente legge
Fini-Giovanardi. Tante le
polemiche fra maggioranza e
opposizione per la decisione del
ministro della salute.
Intanto i consumatori
ringraziano, ma non si
accontentano. Sperano in una
“Turco-bis”.
17/11/2006
Anche le “Iene” hanno fatto
male. Dopo il caso della
trasmissione “Annozero”, anche
le iene sono finite sul tavolo
del processo alle intenzioni.
Esponenti di partito e
rappresentanti delle istituzioni
della città di Lamezia stanno
preparando in tutta fretta
comunicati e conferenze stampe
riparatrici. Ma cosa mai avranno
detto che è stato così
“spezzettato ad arte” da
Alessandro Sortino da offrire
un’immagine “parziale” della
città di Lamezia?
Hanno confessato di essere
mafiosi? No! Hanno raccontato di
essere collisi con la mafia? No!
e allora? Hanno solo spiegato
che la ‘ndrangheta non sanno
cos’è … oppure che potrebbe
essere infiltrata dovunque
nella città…
Perché allora la necessità di
chiarire e spiegare?
Per la paura dello straniero…
11/11/2006
L’altra sera su “annozero” è
andata in onda una faccia della
Calabria a tutto “compare mio”.
Ma in sottofondo il rosso che si
palesava non era quello del vino
festoso. Ma il rosso della
‘ndrangheta, il rosso del
sangue. Tanti si sono indignati.
Hanno puntato l’indice contro
Santoro. “E’ lui – hanno detto –
che ha voluto farci questo”.
Peccato, però, che a
parlare non è stato Santoro ma
gli stessi che si sono
stracciate le vesti per lo
scandalo. Quando avrebbero fatto
meglio a tacere, e mettersi a
lavorare, hanno negato
l’intenzione: “Ma io non volevo
dire questo…”
In fondo noi calabresi siamo
persone empatiche, abbiamo
gridato all’indecenza non perché
siamo stati noi a scandalizzarci
ma perché ci siamo messi
al posto di Santoro, degli altri
giornalisti al suo seguito e di
tutto il resto d’Italia che
certamente saranno rimasti
sconvolti per le immagini e le
parole nostrane.
02/11/2006
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